Volontà - anno XI - n.10 - ottobre1958

colo (pari a circa otto trattori reali, contro 34 dei sovcòs); quella di mac– chine complesse cerealicole (an– d1 'esse delle MTS) era di 3,8 (17 nei sovcòs); quella di autocarri (pro. pri e delle MTS) - di 6,5 (contro 17 nelle aziende di stato). I colcòs disponc,,ano di una macchina com• plessa cerealicola ogni 325 ettari, i sovoòs di una ogni 260: il che dà un'idea e della potenza delle mac– chine e della misura effettiva del ca– rattere estensivo dell'agricoltura so– vietica. Il numero medio di lavora– tori era di 320 per colcòs (secondo una stima molto approssimativa); le giornate lavorative standard - spe– cie di e< norme >> di lavoro quotidia– no - erano state 331, mediamente. per colcosiano atto al lavoro: ma a quanti giorni solari effettivamente occupali nel lavoro comune (non individuale) esse abbiano corrispo– sto - è impossibile dedurre, nep• pure con larga approssimazione. Ogni colcòs si costituiva, in media, di quattro brigate per il lavoro sui campi, con o senza macchine (allo interno delle quali operano i grup– pi, che sono i nuclei pili piccoli, di base, del lavoro agricolo) e di due fattorie, per l'allevamento. Il 91 % dei presidenti delle coo– perative agricole era iscritto o aspi– rante al partito; ma soltanto un ter– zo possedeva una istruzione media o superiore, specializzata. Facendo una media nazionale, in quasi tutti i colcòs era presente uu agronomo (il rapporto preciso risultava dello 0,87 per azienda), ogni zootecnico doveva servire due aziende, ogni ve– terinario o aiuto-veterinario - tre. Gli specialisti con istruzione media o superiore al servizio dell'agricol– tura erano, complessivamente, 450 560 mila: 90 mila lavoravano nelle im– prese forestali e in enti e organiz– zazioni amministrative e di ricerca sia in campo agricolo che forestale; dei restanti 360.000 operanti a di– retto o più d'iretlo contatto con la produzione, il 76% era fornito di una preparazione attinente all'agri– coltura (agronomi, veterinari e aiu– to-veterinari, zootecnici, periti in silvicultura), gli altri essendo, pro– babilmente, periti industriali, inge- . gncri, chimici, biologici, ecc. Nel sistema produttivo colcòs-MTS la densità degli specialisti risultava di 3,4 (2,5 calcolando soltanto le spe~ cializzazioni agricole, forestali e zoologiche precitate) per colcòs; nei sovcòs di 13 e 10, rispettivamente. Popolazione uttiva Secondo una stima con margm1 d'approssimazione molto lati, il to– tale della /or::.adi lavoro non urbana doveva essere intorno ai 37 milioni - 2 nei sovCÒ8, 3 nelle MTS, 27 nei colcòs, il resto in uffici, labora– tori, trasporti e comunicazioni, cam– pi di lavoro forzato, ccc. -, da cui si deduce un rapporto di uno su tre rispetto al numero complessivo del– la popolazione rurale. Tale rappor– to scende l su 2 (o poco più) nelle città, dove il numero degli occupati poteva aggirarsi sui 40 milioni; e si porta a 2,6 come media nazionale. Dato il grande divario di d'ensità d'occupazione fra città e campagna, come mai quest'ultima non costitui– va - in una struttura ad elevata mobilità sociale comandata, come quella sovietica e in un periodo co• me l'atttrnlc, di scarsi1i1 di nuove le– ve di lavoro per la bassa natalità degli anni di guerra - una buona

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