Volontà - anno XI - n.10 - ottobre1958

l(•~a alla quc-1-ticnc della 111orle e non ,,a quindi <li~cu~sa alla lcJ!gera, non ,,a che c·on ;rande cautela estrat– la (fol ('Ontes!P cE-istenziale e perso– na!" c·lw le t µroprio. Ci ,:;i può, con ragiom• <' g;iustizia, indagare e rilwllar<' <·ontro chi la credenza nel– l'immortali1ì1 dell'anima coltiva e ~fruita a fini temporali, ma è "dar sc~no <l'inc-omprcnsione assoluta del fenomeno n•ligioso l'affermare cll'es• ~o è un"invenzionc dei preti e che non ha altro fondamcnlo cTie la loro volonrì1 di vi, ere cl' inganno. Le ~randi id('{' religiose non nascono 11ella 111c·111e d gli sfruttatori, ma in quella dei !<anti. Per ben capirle quindi hi:'-ogna riportarsi al pensie– ro e all'esem1)io dei santi, e non bi– ~ogna giudicarli secondo le catego– rie particolari al nostro secolo che sono loro completamente estranee, ma, fatta la parte dei bisogni e dei prt"("On<·etti particolari al secolo in t·ui vis;0-cro,occorre distillarne quan– to <:ontengono di valore universale UIIHHlO. L'im11rcssione (·he ricavo dalla let· tura degli scritli antireligiosi di cer– ti compagni è che a loro il proble– ma dell'esistenza di Dio o dell'im– mortalità dell'anima interessa mol– to meno del fatto che c'è gente che crede all'una e all'altra e che que– sta gente, per delle buone o delle cattive ragioni, ai detti compagni non garba. Se i problemi dell'esi– stenza di Dio e dcll'immortali1à del– l'anima li interessano genuinamen– te, posso consigliar loro la lettura di due autori: Aldous Huxley e Mary Austen. Il primo ha raccolto ne La Filosofia Perenne testimonianze 540 lii mistici di \'Brie epoche e di va– rie religioni, la cui concordanza su alcuni punti ca1litali non è da ri– gellar~i senz' essersi prima seria– mente avvicinata all'esperienza mi• stica sCrouilata di tutto il grava– mç intcllcttuaTì~tico e verbale con cui è soli1amcntc presentata, pure dallo Hux:lcy. La seconda, nel suo librn Esµerien:.e di fronte alla mor– te dii un resoconto semplice e so– brio d'un' esplorazione vissuta del– la mentalità di chi crede veramente Hll'im1nortalità dell'anima, con par– ticolare riferimento n una tribù di pellirossa. fra i quali l'autrice Ira– scorse alcuni periodi della sua vita. Se si vuole attaccare la <"hiesa cat– toJ;ca bisogna attaccarla nei suoi uomini e nelle sue azioni, nelle sue pretese universalistiche e imperiali– ste contrarie al principio di autono– mia e di Jiberlà. Ma se si vuole at– taccare i suoi dogmi. e le sue risposte a aspirazioni umane profonde, biso– gna farlo con maggiore competenza e comprensione che non ne abbian mostrato finora i nostri compagni dal bernoccolo antireligioso. Altri– menti non si riuscirà a persuadere aBa nostra opinione che quelli che ne sono già persuasi. Quanti aglì al• tri, se ne vogliam la simpatia, con simpatia a loro ci dobbiamo avvici– nare. Se parliamo loro invece con l'accento di una fobia personale, ci ricambieranno facendo dell'anarchi– smo una fobia ]oro personale, e chi ci rimetterà sarà la causa del vero. GIOVANNI BALDELLI

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