Volontà - anno XI - n.8-9 - agosto-settembre 1958

va linea con l'esclusione dei liberali e l'inclusione dei socialdemocratici; un governo che faceva l'occhiolino a sinistra lasciando però aperta la por• ta per soluzioni di salvataggio e nel suo collaudo su problemi di politi– ca interna la vocazione statalista- era fortemente diluita in vantate garan– zie all1iniziativa privata e monopo– lista. A un certo punto però i p;o– blemi di politica interna sono stati sopraffatti dal dramma internazio– nale del medio oriente e qui le due tenden7,e han potuto svolgere aper• tamente la loro parte arrivando a definire i termini della loro antitesi, - Soluzione forza - si era definì• ta la vecchia linea, e - soluzione recupero - la nuova che optava non per la repressione del movimento arabo ma per la sua conversione in elemento di progresso economico. Con lo sbarco americano nel Libano la soluzione forza sembrava trion– fante e spronava gli americani a puntare sul Cairo i loro cannoni. Ma il governo facendosi interprete dei nuovi interessi petroliferi italiani, preferì puntare non sull'esasperarsi della situazione, ma sull'appiana– mento dei contrasti allo scopo di ·tro– vare presso i nuovi popoli un terre• no favorevole per le prime esube– ranze della nostra industria statale. E la sua iniziativa trovò fortuna, coincidendo con un ripiegamento generale delle potenze imperialiste su posizioni pacifiche e di intesa. I politici della vecchia linea haòno ac– -cusato il colpo e si riservano di ri- dar battaglia in un avvenire ad e&si più favorevole. Siamo dunque in presenza di una nuova politica che si manifesta fi. n&nche nel cambiamento dei fun– zionari ministeriali ed ha incomin– ciato baldanzosa con un succeS8o in• ternazionale che gli permetterà for– se di consolidarsi all'interno. Abbia– mo già visto la sua natura economi– ca e possiamo ora notare il suo c~– rattere dinamico ed espansivo già volto sin dai primi passi alla con– quista di nuovi lhercati. Essa susci– ta qualche simpatia e qualche s,ec– ranza negli ambienti politici di si– nistra per la su.a tendenza alle na– zionalizzazioni e per la sua indisci– plina al blocco imperialista; e poi è proprio a sinistra che tale politica cerca oggi il suo punto d'appoggio, poichè si sa che oggi per socialismo o comunismo non s'intende più 1:10- cietà senza classi ma semplicemente statalismo o gestione statale delle imprese. Ecco perchè il socialismo può anche compie 0 rsi sotto il segno della croce. Soltanto una catastrofe internazionale potrebbe troncare lo sviluppo di questa nuova politica, ma non dobbiamo dimenticare che il suo sinistrismo è del tutto occa– sionale ed appartiene alla sua pri– ma fase, al suo nascere. • Se si svilupperà su questa linea di espausione economica non tar– derà a farsi sentire il bisogno di una politica forte e la nostalgia di regime subentrerà alle ll.lC1tdicateal– leanze. 423

RkJQdWJsaXNoZXIy