Volontà - anno XI - n.8-9 - agosto-settembre 1958

-cache egli non accetta la società CO• sì com'è, che intende distruggerla perchè l'individuo deve vivere al di fuori delle leggi e dei pregiudizi una vita sana, normale e libera, senza preoccupazioni materiali che, oggi, ·fonno schiavo e cortigiano l'uomo. Bisogna elevarsi verso l'artistocra– zia. Tanto peggio se i rassegnati o gli avversari del progresso e d'ella giustizia disapprovano questa dottri– na che rifiuta il loro modo di vive– re! «L'uomo rigenerato dall'arte, che scopre nella sua bellezza la bel– lezza stessa della vita, che giudica o– gni cosa io rapporto alla bellezza, opera in bellezza, vive in hellcna, pensa in bellezza ». I detrattori e i falsificatpri posso– no lare della ironia. L'artistocritzia, senza essere una concezione d'élite, può essere proposta con.te un idea– le di vita che ciascuno potrà raggiun– gere e realizzare a condizione di fa. re uno sfor~o per av,,iciuarsi ad es– sa ogni giorno di più. , « Questo ideale è nobile e fiero e se qualche individuo lo realizza og• gi, non vi è ragione per proibirlo agli individui di domani. Auguriamo che siano sempre più numerosi coloro che rimangono se– dotti dall'ideale artistocratico e che finiscano per occupare, nell'umani– tà, un posto molto importante ». Così si riafferma ff desiderio di Lacaze-Duthiers, così si manifesta in lui l'idea d'una trasformazione SO· ciale alla quale fa appello con tttt• te le sue for-.te: la cooperazione de– gli elementi artistocratici, e conclu– derà con queste righe; « Noi dobbiamo contribuire, nella misura delle nostre forze, alrclnbo– razione dell'anarchia vivente, ren• lizzata dalt'artistocrazia ». lù:M DAY l' E N AL OTTO Ulncontro (luglio-agosto). il sim1)atico mensile di Torino, dopo a,·er spiegato in che cosa consisle il nuovo gioco dcll'cnnlotto e cverlo definito « unii. nuova n101a delle illu– sioni » denuncia le operazioni immorali con cui è nato, foccndo,-i degli appropriati com..• menti che ogni uomo onesto non può che approvare. « ••• ,infatti il Commi.,sario democristiano della Gioventù ltalia11a dolt. Giovan11i Va– ìente (poi silurato) ipotecò per circa tre miliardi il supcrstit~ patrimonio della C.l.L. (in partfoolare il Foro Italico di Roma) co111raendo un mutuo con la Cassa Pensioni dei di– pende,ui dagli Erui 'Locali, amministrata dagli Istituti Previde11:.:ialidel Ministero del Tesoro a favore del dissestatissimo ENA.L, di cui egli ero il Commi!lsario straordinario. Con tale ipoteca sugli immobili della Giovent1i Italiana è stata finan=iata l"orgoni::tJ• =ione ,lei concorso proriostici Enalollo, Di fronte a tali. opera=ioni finan=iorie la Commil• !!ione parlanumlllre per la vigila11:asugli Istituti Previden:iali e.,prsesse nel marzo scorso all'urwnimirà • le vive perple.nità dal lato giuridico della opportunità e corwenien:a dello concessione del mutuo». Anche la Corte dei Conii espres:se un parere sfavorevole. Tuttavia fo PreJiden:a del Consiglio non si è oppo5ta, tlopo le elezioni, e così l'Enal– lotto ha potuto nascere tranquillamente. La stampa più respon!labile 11aouervato che l'Eot1l-lotto, oltre ad euere una fonte di finan.:iamento per la D.C. co1titui1ce 11110 vera e propria organi::a:ione elettorale in <1mmto11fficilito,alla periferia, e, uomini del l'artito democriJlimw. A 11m volt" la Cioventrì Italiana, t:l1e per statuto dovrebbe occ11pani delle colonie e qui"ndi della 1afote dei bambini affidaci alle .me c11re, l1a fun:ionato come ,ma specie di banca sovven.:ionotrice. E' d11nq11e una scandalosa apecula.:ione del sottogoi:erno ,democristiano, c/ic mira c1 conquistare, ottraver$O 1m disinvolto uso delle pubblicfie Ji.– .non=c, m,a,,c clientele alfottate do 111w rete di i,ucre.~si e di /fmori ». 4.97

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