Volontà - anno XI - n.8-9 - agosto-settembre 1958

operai e impiegati 0,84%, terre di contadini indipendenti e di altri pri– vati 0,02%. Il 32% del patrimonio immobiliare cittadino ad uso abita– zione (complessivamente 668 milioni di metri quadri di superficie abita– bile, servizi compresi) era di pro– prietà privata, cd è probabile che questa percentuale, applicata alle u– bilitazioui rurali, fosse molto sllpc– riore; e si aggiunga che l'intero pa– trimonio immobiliare abitnbile rap• presentava il 24,7% del 1>atrimonio nazionale fondamentale, allevamen– to escluso. Fatte queste considerazioni e tenu– to presente che il suddetto 1% di quota privata del commercio inter– no si traduceva in un valore variante tra 41 e 53 miliardi di rubli, pari al 3-4 per cento del reddito nazionale quale stimato dagli occidentali, 1mò presumersi che il tasso .reale di so– cializzazione del sistema sovietico - sia in senso statico, rispetto allo intero patrimonio nazionale, che di– namico, cioè rispetto all'ammontare dei beni prodotti e delle vendite effe11uate - osCillasse tra un mini– mo c/ell'85 e un massimo del 95 per cento. TI grado di concentrazione indu– striale era interiore a quanto ci :;i poteva attendere dopo quar~nt'auni di regime sov1et1co: il 6,9% dèlle imprese - con una forza di lavoro superiore a 1000 unità - occupava il 60,7% degli operai, e 1'86,5%, con un numero d·i operai sino a 500, ne occupava il 26,3%, mentre solo lo 0,3% delle aziende contava piil di 10.000 operai, assorbendone il 14%; ma queste percentuafi si rife– riscono soltanto alla « grossa » indu– stria e nulla si sa di quella leggera e alimentare, la cui natura è già llD ostacolo a strutture troppo vaste. Se « grossa industria» significa, com'è presumibile, industria estrattiva e pesante, e meglio, se essa com1)rende quello che i sovietici chiani'ano « gruppo A » (produzione di beui strumentali), si può avere un'idea meno imprecisa del livello generale di concentrazione ricordando che ta– le gruppo rappresentava il 70,8% dell'intera produzione industriale. Quanto al commercio al minuto il processo era, naturalmente, ancora pili indietro, a giudicare dall'unica cifra disponibile: una media di so– lo 4,15 dipendenti per ogni azienda, delle 616.000 presenti nel paese: di cui 126.000 23% per il settore ali– mentare) era opera di cooperative. (continua) $, LADOVINSKY ANARCHICI SPAGNOLI CONDANNATI A MORTE Il regime franchista non _.,j e nonnali:i:uto, dopo quasi 20 anni di vita, poichè i tri– Jnmali ed il boia continuano u condannare e nd assassinare. A 8arcellona, nel luglio scorso, vi è stuto un proces,o contro 45 persone imputate · tli ani terrori.s1ici e di app111tencnza nll'organizzu:ione clnndcslina della C.N.T. (Confe- 1lernzio11eNazionale del Lnoro di ispirazione anarchica). Sono stati condannati a morte i due anarchici Lazaro Anguera e Cines Moreno. pcrdu\ secondo l'accusa, avevano ucciso nel 1956 un agente dj polizia. Altri due imputati 10110 stati con1la1111n1i a 30 anni di reclusione, e gli altri Ira i quali nove donne, a pene ehc vanno dai 12 anni a 3 mesi di reclusione 80110 l'accusa di « poSllesso illegale di armi e di esplosivi e di aiulo a 111aHa11ori ». ln gergo franchista si sa chi sono i « malfanori •: tulli coloro eh~ sono incapaci tli ndauarsi al regime e che t1spira110a rico11quis1are la liber1à. E"viva tali mnlfanori ! 480

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