Volontà - anno XI - n.8-9 - agosto-settembre 1958

ciale, contro le potenti pressioni li– vellatrici e uniiormalrici del secolo nostro. Ammirevole è la fede di chi le h, vivere, di chi di tanto iu tanto ne Conda una nuova; perchè oltre a dei poteri economici e politici che sono loro direttamente ostili, vi sono del– le condizioni generali, riputate ine– luttabili, che bloccano la speranza e soffocano l'entusiasmo. Primissime fra queste condizioni la diminuzio– ne progressiva di aeree libere e quel– la d'uomini capaci di libere scel– te e di libera iniziativa. E' poi una preoccupazione dei de– s1ini umani, sia individuali che col– lettivi, che serve di scintilla iniziale, ,;e nou di fiamma costante, all'idenle co11mni1nrio. Senonchè chi di tulli ,-. pii1 ecnsihilc u questa preoccupa– zione usa, e Corse spreca, le sue t• ucrgic in tentativi d'influenza direi• la alla società più grande e nelle organizzazioni politiche che piìa ov– viamente ne reggono le sorti, ed è cousegueutcmente accline a conside– rare la creazione di una società CO• munitarin come qualcosa di altret• tanto artificiale quanto la creazione cli unu lingua intcroaziouale. Un' iniziativa comunitaria in(alti non è semplicemente un'iw1ovazio– ne o t01 1 avventura in un determinato settore e in una determinata direzio– ne dell'attività sociale, ma ne ab– braccia la totalità degli aspetti e ri– chiede l'adesione e il gaggio dclr'in– tern personalità. Così è ben raro che la persoualllà, condizionata com'è, 11ositivnmente e negativamente dal suo passato in una società cli cui l'or– gnui1;z11ziouecomunitaria sorge come ('Orrezione o condanna, si trovi s) consapevole, sì malleabile o vigoro– riR, da subire e sostenere quel pro. cesso di adattamento e di rinnovo radicale che l'iniziativa domanda. Inoltre, responsabilità che si av– vertono appena e il cui disimpegno è come una seconda natura nella iso– cictà grande, si presenta.no nella pic– cola, volontariamente creata, come un appello continuo all'intelligenza e alla buona volontà, Donde una tensione e un esercizio delle proprie (acoltà che non si possou sostenere senza il possesso di solide doti spiri– tuali e che, nella mancanza e nell'in– fiacchirsi di queste, possono dare origine a quell'ipocrisia e a quell'o– mertà d' inerzia caratteristiche dei movimenti che si propongono degli ideali troppo superiori alla fibra morale degli uomini che li compon– gono. Come avviene t1pcsso in tali movi– menti, pure in una comunità che si dà forme basale su un principio di eguaglianza e un imperativo di de– dizione dell'individuo alla comuni– tà, il desiderio e il gusto, se non proprio di comandare, certo di diri– gere, di auivarc, di pianificare e di organizzare, ·cercano di soddisCar– si per vie traverse e mascherate e generano in chi non li condivide la sfiducia e il disiugan.uo . Principi di Cratellanza, d'ultra par– te, raffor.1.ali da un naturale is1into di conservazione, pongono in una posizione di grande svantaggio, quando non li paralizzano addiri1. tura, gli elcmcnl i sani di una co– nmnità rispetto a quelli che per una ragione o per un'altra, ma non a– pertamente, cercano di disromperla o di deformarla. Eppure, di tutti i pericoli e di tut– ti gli ostacoli che minacciano una comunità desiosa di vita pcrfe11a, il piìa grande è proprio, e parndossnl- 461

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