Volontà - anno XI - n.8-9 - agosto-settembre 1958

SOVRAPOPOLAZIONE E CONTROLLODELLE NASCITE [ E STATISTICHE sulla popola- zione mondiale dicono che nel J 957 il nostro globo ~outava 2 mi– liardi 700.000.000 di abitanti, con– tro i 450.000.000 del 1650 cd i 2 m;Jiardi 725.000.000 del 1900. L'I– talia, il 30 aprile u.s. superan i 50 milioni di ahitanti dei quali presen– ti nel territorio 48.613.000, gli al– lri essendo emigrali e non ancora cancellati dai registri anagrafici. Dato che nel 1861 la popolazione 1n Italia era cli 26.000.000 abi– lanti si dC\'C prendere atto che in un secolo essa ha <1uasi raddoppiato. Davanti a questa esplosione demo– grafica in tutto il mondo (se la po– polazione continuasse a crescere con lo stesso ritmo si arriverebbe alla densità di un abitante per metro quadrato), sociologi, •economisti e scienziati sono fortemente preoccu– pati perchè sanno che, nonostante tutto il progresso scientifico, ]e risor– se alimentari sono ben lungi dallo aumentare nella stessa proporzione ( è quello che aveva previsto Mal– thus) e si vedono costretti ad indi– care, come rimedio a tale inflazione, il controllo delle nascite. Ma questo problema, oltre a<I a– vere una grande importanza sociale ne ha una anche individuale, come testimoniano le numerose lettere che frequentemente arrivano a pubblica– zi0ni e giornali che hanno una rubri– ca per accogliere le voci dei lettori. 440 Si è accennato nel n. 6 di Vololltà alla rivista di (< teologia pratica » Studi Cat.tolici di Roma del mese di aprile u.s., che, nelJa rubrica che è sempre la più letta 1< Lettere al Di– retlorc >l, una donna chiedeva come dove\'a comportarsi di fronte al ma– rito che « viola le leggi della tra– ~missionc della vita ,,, considerando essa un peccato grave ogni pratica anticoncezionale. La risposta era redatta in termi~ o.i così crudi eia far impallidire il realismo di Zola e, certamente, se non si fosse trattato di una rivista. cattolica, non sarebbe mancata una bella denuncia per (< oltraggio al pu– dore>). La conclusione di <1uella risposta era che quando la moglie sa ( po~ lrebbe anche fingere di non sapere ed allora non sarebbe in peccato)· che il marito ricorre a dei mezzi per sollrarsi alla procreazione, essa de– ve resist.erc e negare Ja cooperazio. ne. Se questo consiglio venisse accet– cettato ed applicato dalle mogli cat• toliche, l'equilibrio tra i coniugi. e l'a.rmonia della famiglia sarebbero definitin1mente compromessi. Invece, molto più umano, com– prensivo e pudico è stato lo scrillo del prof. Diego De Castro: (( Il eon• trollo delle nascitè e la posizione della Chiesa )) ( La Stampa, 26 giu– gno 1958) in una risposta ad una lettera, simile a quella citata, che-

RkJQdWJsaXNoZXIy