Volontà - anno XI - n.7 - luglio 1958

RECENSIONI ALBERTO JACOMBTTI Il fflo di Arianna Hicordi di un uomo politico EJiz. Paren1i, 1957, pagg. 176, L. 800 Qucsla ultima opera arricchisce In pro• 1lur.io11c lct1crari11, già imporlanlc, di Al– berto Jncomctti, Co111e lo indica il 1i1olo, è 1111 libro di ricordi: ricordi che vanno dalla prima in(anzia dell'autore al suo viaggio in U.H .. S, nel 1952. Non ili lral• ta di un·autobiografia, ma di quindici e– pisodi che 11eg111110 tappe importanti ne11a ,•ita dell'autore e ne danno il filo per ricO• illrnirln, A. J. a,•,·crlc, nclln sua brevissima pro, fazione, che in quc111i ricordi ,,j è un vuo– lo che n dal 1927 al 1913 cd a chi inte– rtMHilC colmarlo, non avrebbe ahro che d:t leggere g:li ahri suoi libri, pure autobio– grafici: Quondo lo ,torio macina e VM, IOU:tifl. U11'ca1>cricnza umana, intensamente vis– suln, come quella che ci racconta A. J,, è sempre molto suggCAtiva. Se vi si aggiun– ge la scioltcna. la 8pontanei1à dello 11tilc. cosi unllcri!tici dell'autore, la lcuura ne di,•cnta piacevole e a,"·inccntc. Gli cpil!Odi più l~lli sono quelli dell'in• f,111:tia i cui ricordi, l>Ur 111tra,•erso il tem– po e le mohiuime ,·iccndc della vila, non hanno penl1110 11 é frc1chc1.tn, né calore, né fo11Cino: anzi 8Cmbrano ravvivali da quel ilCnso di nos1:ilgia c:l•e rimane per lulla la vila di quell'clà, Ma e!Si rievocano un mon• 410 do che è a1>pcua di rinquant"anni fo e pare gi.i tanto antico: ca!C di campagna, .sen:ta luce elcurica, scn:ta stufe per riscaldarle 1lurni11e i rigidi inverni; lunghe veglie invernali nella stalla, con gli uomini rac– colti in un angolo che 1i raccontano storie di sortilegi, o ahre chr, avevano udito dai loro avi, 01>pure lc15go110il Cucrrin Me– &d1ino. mentre le donne, 1110110 il lumino 11dolio, filano la II0flpa con un gesto an– tico; e d'C8tate i balli 111ll'aia di cemento dawmli alla ca.!ia,unico divertimento della gioventù d'allora, ed i ragu1.i che gioivnno dei loro giochi semplici attorno ai covoni rH fieno profomato, o per le due a– rancie che costituivano il loro dono naia• li:tio. Tutta una primiti,•it.i che, ,·ista a di– stanza, fa pensare che l1 genie sapesse gioi– re e distrarsi con poco e nella semplicità. E c'è poesia nella de&eri:tione del co• nnme più acq11010, pii1 fangoso, 11iù ri1ico– lo che è S. Pietro Mo.sena; c'è la belle>:• ,:o di certi l.ramonti, 111 .suggestività di cc.r• ti pac.saggi in,·emali, lii rrcscheua dei 11ioJ)- 11icenlenari, la n11tura c.hc rinasce ad O• gni primavera ed offre ai ragani la magia di Unti giochi, menlre uomini e donne :il• 1endo110alle faliche ilei umpi. H.tecondsn• ilo il ritmo della naiura 111c1Sa. Ma nel racconto gli 11111bicnti cambiano: ,.•;, Barcellona, e'è Parigi, c'è la Sardegna, .-·;. il Sud d'halia. Ell il racconto .ti man– tiene sempre clc,•alo quando de.tcri,·e rouumi, luoghi o 1ipi. (Di,•er1e111e quclringegncre delle ferro,·ie piemon1esc, trasferito a Cagliari per ragioni discipli– nari, che trova che Torino è la città J)iii hclln piì1 moderna del mondo e che 11011 crede che alle noti:tie t!ella Stampa. Mn siccome /.,o Stampa Arrivava a Ca151iaricon 24 ore di ritardo, così egli con 2-J ore di ritardo ammise c.he G. Matteotti era ila• 10 a!!a!!inalo • Roma. Se il personaggio non è ,·ero è ben invrntato). Si anertc, però, uno 1fon:o rettorico nel, la de1crizio11e di cerli tipi. Per esempio alcuni bandili di Orgozolo lliOIIO ben pelli– noti e con od1/o"o l'odor di lai;ando... un

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