Volontà - anno XI - n.6 - giugno1958

agli animali pacifici e da Jarnro, che debhono resistere tenacemente e pa• zientemente nella fatica e nel trava• glio penoso. Ecco peTchè noi India– ni siamo in pTcvalenza vegetariani e i nostri dominatori. sono in pre• valenza carnivori ». E la sua cou(e. renza si concluse con una denunzia della disonesta politica occidentale, del malcostume politico, del.l'avidi– tà di conquiste, colonie, miniere, mercati, che scatenava ora le nazio– ni a sbranarsi a vicenda. rella sua voce calma e serena e senza Ja mi• nima enfasi oratoria, traspariva pe• rò una profonda convinzione, l'espe• ricnza di una vita intensa, e forse eroica, che conferiva alle sue parole un 1 autori1ìa lulla personale, che mi Ieee desiderare di sapere chi egli fosse. Al termine ciel suo discorso, un accenno da lui fallo ad un corpo indiano volontario per servizi d'am– bulanza, al cui arruolamento egli al• lora si dedica,•a., mi forui lo spunto per presentarmi a lui, allo scioglier• si dell'adunanza, come vegetariano e pacifista, e pregarlo di favorirmi un chiarimento: « Come egli conciliava il suo rispcllo per ogni vita, anche quella dei nostri fratelli minori, gli ,rnimali, e quindi il suo aborrimen– to per la mutilazione di ogni vita umana e l'effusione di sangue uma• no, con la partecipazione ,,oJonlaria a quel sistema di violenza, a <1uella organizzazione per la dislruzione cli vile umane - sia pure nella veste umanilaria della cura dei ferili -: mentre la sua opera avrebbe poluto essere esercitata più opporlunamen– te, mi sembrava, a vantaggio della popolazione civile fuori dei quadri delP esercito 't ll, Con una serena franchezza, perfino sconcertanle, r1• .iuonò la sua risposta: « Ho rillellu• to lungamente sulla obiezione da voi espressa. Voi forse avete ragione. Riconosco che la inia condotla io questa occasione non è perfeltamen• le coerente e non mi soddisfa com• plclamcnle. Si tratta di una specie di compromesso con la mia coscien• za, i cui motivi sarò lieto di espor• vi se vorrete favorirmi una visita ». E in così dire mi porse il suo bi– glietto da visita, sul quale lessi: Mohanda$ Karanuciand Gandhi. Abitan in 60 Talbot R. Bayswa. ler W. Londra. Avevo dinanzi a mc il già famo– so campione della « disubbidienza civile», della « resistenza passiva », dell'amore che lolla col sacrifìzio sol di se stesso: a cui il mondo doveva • I ribulare il titolo onorifico di Mahat– ma: ccAnima Grande». li tragitto per recarmi al remoto quartiere di Londra, alla modesta casella isolata in cui Gandhi era al– loggiato, non (u breve nè semplice: cd io ebbi tutto Pagio di rievocare alla memoria tutto ciò che di Gan– dhi sape,•o, della sua educazione, delle influenze subite dal suo spiri• 10 1 della sua opera per la riabilita• zione e la di(esa degli Indiani del Sud-Africa, ciel vculenuio eroico di vita vissuta: come preparazione al mio incontro con lui. Gandhi era nato il 2 otlobrc 1869 a Portbandar, nel Kathiawar, al Nord Ovest dell'India, da genitori di casla Vaisbya (commercianti e funzionari), e aveva studialo in pa– tria fino ai dieiassctle anni. Dai ge– nitori a,,eva appreso l'amore per o– gni essere vivente, la compassione per lulli i dolori, la ripugnanza .-1 togliere la vita a c1ualunque anima• le, e quindi il vegetarianismo: e da 327

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