Volontà - anno XI - n.6 - giugno1958

IL SOPRUSO ELETTORALE A VVERTO subito che il titolo è un plagio e che di plagi e di citazioni da scritti altrui abbonderò in <JUCSlO articolo che vuol essere u– na J)Ìccoln cronaca della campagna ele1tornlc in corso. Pur non avendo seguito attentamente lo svolgersi di essa mi sono trovata spesso davanti a certe critiche, ed argomenti che mettevano in d'ubbio la validità del sislcma elettorale. Non vi era niente di quovo in lllllo questo: anzi vi ho trovato conforme di quanto noi anarchici diciamo da pii1 di cin– quaut'anni, con un' insistenza chr. ha J)Otuto far credere a certtmi che si trattasse di una « fissazione ». Può darsi che ora le stesse critiche, ve– nendo da altri, contribuiscano a gel• tare maggiormente i] discredito sul ~istenrn elettorale e che rfinalmente altri si chiedano se non è possibile trovare nuove forme per [ar part<'· cipare il popolo a tutta la vita socia– le del 1>ro1>riopaese. E' una realtà che la sfiducia nel sistema eleuorale sia diffondendosi e che noi anarchici possiamo alimentare la nostra pro– paganda contro tale sistema serven– doci ormai di critiche e di casisti– che che ci vengono fornite proprio da coloro che partecipano al gioco e che ne parlano quindi con cono– scenza di causa. La campagna elettorale sta per chiudersi, ma non c'è bisogno di a- spettare i suoi risultati conclusivi per Iare qualche riflessione in pro– posito. I risultati delle urne hanno un interesse relativo, poichè non in– dicano mai l'orientamento politico e le volontà di un popolo, e non corrispondono neppure alle varie formazioni politiche, nè alle forze (che sono molto spesso al di fuori e al di sopra d'elle urne) che agisco– no nel paese. Più interessante è cogliere l' a– spetto della campagna elettorale, a definire la quale basterebbe qual– cuno dei seguenti titoli di scritti di questi tempi: ll sopruso elettorale. ll sottobo– sco. (elettorale) La gente non va più ai comizi. Altro è promettere (al comizio) ed altro mantenere ecc. E in quegli scritti il problema ve– niva esaminato spesso con grande acutezza. Tn un fondo de La, Stampa (27•4- 55). A.C. Jemolo scriveva: «Il citta– dino che vota con perfetta adesione nd un programma, con pure::a di cuore, credendo che quello è il pro– gramma « buono », può ben ritener– si pensoso più d'altrui che di se stes– so. Ma quanti vanno alle urne con questo puro cuore? ». C'è, egli diceva, chi vota « per protesta » anzi « per dispetto », e cioè, non perchè abbia fiducia nel 297

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