Volontà - anno XI - n.5 - maggio 1958

zione coniugale, l'.Autorilù Giwliziaria ,-tatuiva che i figli fossero affidali alla madre percliè il padrn aveva lnsciato il Cattolicismo ed aveva abbrac• cialo un'altra religione; e, t.:omc se quesLo non bastasse, che il padre po. tesse vedere il figlio minore solo in presenza del parro,·o e uei locali del– la p<irrocchia. Che bel ris1,etto alla persona umana e che bella osservanza degli articoli della Costituzione c·hf' stabilisrnno l'uguagllanza davanti al– la Legge di tulle le credenze!! E' noto che, alle origini, il Cristianesimo doveLte la sua diffusione nell'Impero romano alla piena (•pporllwità di propaganda di cui godc1tcro, nei primi tre secoli, i suoi apologisli e missionari; alla libertà di critica e di demolizione dell'edificio di leggend<·, mili, superstizioni e riti della teologia mitologica e della liturgia pagana. ·Oggi, nell'Italia del XX. seco– lo, la Chiesa pretende cli arrestare l'avanzala dell'umanesimo lako critico e ricostruttivo e d'irnbavagliarf' la libera espressione del suo superamento verso la religiositi1 immancntistif'a laif·a e umanilaria dell'avvenire; ma lo Stato democratico ha il supremo dovere cli non lasciarsi imporre la hm– zione di braccio secolare al servizio di un nuovo, più profano che sacro, Romano Impero, composto, nella massa, di ballczzati inconsapevoli, in prevalenza scettici od agnoslici, scomunicali a loro insaputa, mascherati da conformisti e da bigotti, E gl']1aliani d'ogni classe si rammentino che questo Paese i;;venturalo è la patria di Bmno, di Sodno, di Mazzini! UN GRUl'i~O IJI SPIRITI LIBEltl E INDJ1 1 f-:N1)ENTI N.d.l<. Questo .~critlu, lucido e 1>i11cero, (limosfra rmcon, u,w 11olta qua11l0 siu illusorio Ji. dar.~i delle leggi .~critte e fare apfJello ud esst> fJer dife11der11 i nostri diritti e fo nostre lil,erltÌ. A co11tmvve11ini ,, a 11011ri.~pcllare le leggi sono molto spesso gli stessi che le lwnno promulgfllt> o d1e si sono a.~,umt-i il compito di difenderle. Abbinmo più volte dello clic ww legge scrilla è biw,w quaml-0 è il ricmw1>cime,110 di un ro.~t1111w. di un di,-;i/to d," la geme .~i è co11qt1i-Hatada s(', Ma se il costume è l'ipocri– sia. l'equivoco " la pratica di riti o di culti die lwmw perduto ogni valore s11irituale o morale ncll'{//1imo dei pratica11ti clic ulla Je,fo lw111w sostituito la co11su.e111dir1.e, non c'è da swpirsi che i nostri govuna11ti 11011, si ricordi110 pi,ì di certe lil,ert<ì clic la Costitu;. zio11e ci aveva gara111i10.Dal momento d,c il popolo rimmci.a a far uso dei dirilli, pt>r• cl1è dovrf'bbr ricordar.~N1e prr lui fu piccola mi1iora11za ,Ii gover11a11ti? A11zi questa. è naturale. che ne approfitti per .<t>11/('11::;iare comt> f,, fa comodo. per applicart> le leggi arl~ilrariame11tc <: con critl'ri discriminativi. Nort illudfomoci che la democrazia p<Ms(l ricevrrf' qualche co11trib1110dai govt>nrnnti. Il solo co11tributo che le può vt>11ire è dalla flrOlica della liberttÌ da parte di 1111ti:il clw richit>dt>.~i,,ccritti. frm1cliez:a di rapporti sociali. rispetto della liberltÌ altrui prr aver rispettallJ la propr;ia. llfu.~solin,i cm riuscito 11 lar dire tli f.i a fil/ti ,:.li italiani w•rcl1è ciò gli facevt1 coma• do e gli it11!i1111i d rcva110 si a,1c/1e r,uamio d/>11/rodi si>dicevano no. Ora. per e.~st>rf'am• me.~si a11che al pill 11milt>imf)iego (o prr l)Otf'r f'migrart>) ;. nccc.~sario il c-fJrli/lrnta di b11om1condo/la del parroco e ben /Jr<'MO.for.~e. il lwllet1Ìl10 ,lt>lla comu11ione pa.~qualc come ai bei /cmvi della domi11a:io11c au.Mriaca. E' lo siesso procedimento fa.~cista di asservime1110 del popolo che è i11 allo. Per .~congiurare il pericolo che ci mÙW('("ia bi.~ogna illcomi11ciarc a dire alla gente di non ~ioc:are et'ln la propria c:osc:ienza. e di mm fare af/idumenlo mlle foggi scritte. 11è sui go– vema111,i ma di dimostrare eon i falli che vogliv110 dovvero vivere da uomir1i lil,eri. 264

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