Volontà - anno XI - n.4 - aprile 1958

RECENSIONI ANNA GAROFALO L'Italiana In flaUa Editori Late~•. Bari. 1957, Il problem:1 dcli' emanripn:i:ione dclln donna interessa ,·i,nm<:11te 11111i coloro che sono im11cgrrnti nella costru:r.ione di un nv,·enire migliore del presente, i qunli s1u1110 che non vi può Cll!Cre « società o find1è in t.1sa la metà e 11iù dei suoi com• 11011c111i s trova in condizioni tli arretra• tena. E' vero che l'emancipuione della donna dev'essere una conquistn. della donna stes• sa, mn è anche vero che 11011 è un pro• blemn 1:llnccato dagli altri: da quello delle is1i111zio11i,dei costumi, d11llo stesso com– J)Ortnrncnto dell'altro sesso. Tutti i .mc· ceui di cmoncipo:::ionc umano (dice A. Carfì) son:mno in fun:::ionc diretta del grado di sviluppo e di con.siMen.;:aklla « .,ocietiì •· Moha s1rada debbono ancora percorrere insieme uomini e donne per rnggiungere una vera cn11u1ci1•azione indi– ,·idunlo o sociale, Li'1dove le donne sono llll<'ora schiave del pndrc, del fratello, del m11ri10significa che le une e gli ahri deb– bono rispenivamente liberarsi da comples– si di inferiorità e di au1orità. E' con questa comprensione e con men– to aperta che Anna Carofalo 1raua il pro-– blema dell'emanl'ipazione della donna. 1 louori di quosia rivisia conoscono cer– rnmcntc <1ues1a i111olligo11tccd acuta scril• irico che, dalla cadu1a del bscismo ad oggi, 1ra11a sulle migliori 1mbblicazioni i- 1aliane (Il Mondo. li Ponle ed ahre) pro– blemi di grande portala sociale, metton– do,•i umo il suo cntusinsmo e I:. sua sensibili1à. La conosrono 1>robabilmento anche per il suo ottimo libro <( Ci11ndi– ni si e no» che recensimmo (la <1110- SIC stesse colonne. Ora qucst' ultimo: • L'ltnliana in halia ,1 con(crma largamen– te il poslo che la scriurico si è conqui– statn nella le1tera1ura, cd in particolar motlo in quella a sfondo sociale. In esso ritroviamo problemi cari all'autore: ed è n:1111raleche sin così. perchè hanno una tale importanza che rlii('tlouo di essere di– scussi e ridiscussi, tli rimanere vi,,i e sem– pre presenti ,,ella coscienza <lcgli italiani fìnd1è non saranno risohi in modo da ra– r.. pi1'1 ci,•ile, cioè pii1 umana, la nos1ra società. Il libro tralla tli falli ,,oliiici, 11ociali, familiari ... da un pllnlo 1U vista fcmmi- 11ile. Come filo concluuorc, 11cr In narra• 1,ione lii essi, che sono compresi nel pe– riodo di tempo d1e va dnl 19"'4 (q"ando le don.rie fattvano ancora la /ila alle /on• 1011c. 1agliavano i bollini delle teuere e cu– cinava,w col carbom!) :il 1955, è la sua e– sperienza radiofonica della rubrica Parofo di llna donna che A. C. 1c1111e 11er più rii 0110 anni. Da quell'osserv111orio, ebbe mo– do di cons1a1:ire qmmto la donna /oue 11111tata e di come Mircbf,,., sia/o impoui– bilc ormai spingerla 111>gli anticl1i confini. La forma di diario che ,là al racconto, pcrmelle alla scrillriee di permearlo del suo calore, della sua simpalia profonda– men1e umana, sicchè noi la sentiamo par• tecipe degli avvenimcnli anaichè distacca– ta biografa. Qucsrn unrnni1à del raccon10, unita alla freschezza e l11cidità dello stile, ne rende la lettura inlcressanlo e sugge• s1iv11 quan10 quella di 1111 huon romanzo. li fano di cronncn, le lettere, gli in– contri e le ,·isire dei suoi a11colta1ori ri– ,•elano ad A. G. quanta riccl1c::::ad'anima e d'inteltigen::a siano sparse in Italia .•. mille C05Ì, mille falli diver5i. mille rea– zioni e /fna saUere~a comune clie ha da– to l'avvio alla coscie11::a nuova. E i com• menli e le riflessioni sono n11punto sulle scoperle che eua fo nel mondo cosi di- 217

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