Volontà - anno XI - n.4 - aprile 1958

LETTERE DE I LETTORI Anti•Cbiesa ,.. Per quel 1,oco d1e mi è 111atoponi• bile ouervare, ho capilo che l'indi.ffereuza dei gionni per i problemi sociali è aohan• to 11u11erficiale. Il 11roblcma che più loro interessa di risolvere è <1uello religioao. E ciò 11crchè, nella locnliti, in cui mi trovo, i loro momerlli liberi c111asi tutti li passnno nel ricrcalorio cauolit":o, Pt:r quanto ancora nuovi a tanti problemi, 11crò essi riscon– mmo un"incoerenza ira il dire ed il fare dei loro educatori (preti). Trovano che il clero ha una \'Ìta comoda, ricca, in conlr1'– sto con i conlinui riferimenti alla povcrtff di Cristo. Perciò, mi 1,arc, che occorrereb– hc 111rn 1>ubblicazione scm111ice, organica, documcntnla sugli interessi 1crrcni, mate• riali della Chiesa cattolica. E' 1111110, per esempio, molto efficace che Volontà abbia pubblira10 nel febbraio 1957, un sunto della s1oria del Concordato aco• no1ciu111 del lutto a noi gioYani (una leuu• rn occasionale di esso da parie di un gio– \'anc gli ha aperlo gli occhi su 1a111ecose). Occorrerebbe un 01)11scolc110 1i110 « Collana Anleo » per spiegare in un modo ~emplice come stanno le cose nel mondo cattolico a gerue che è tull'oggi 1imorosa del prete. Un"o1>era, insomma, che susciti una critica d1e è gii1 allo s1a10 latcn1e. C. di Annone, 29-1-1958 O. R. f:' vero quello clte dice O. R. Cli anziani credono sempre elle i giovtmi sappiano tut– ta la 11oslra rece11te storia d'Italia. Proprio q11e110 lamcr11ava110molli giovani presenti ad 11naconferenza intereoantissimo di Pie• ro Cale/fii, qui o Genova. I~amentavano che non ci si preoccupa di far conoscere bene il fenomeno /Mcista, i fatti dcll'anlifasci.• $1110 e quelli ancor pii',, viçini della Resi• stenza. farli conoscere alla gioventù di oni significa alimemore lo .spirito di rfl• sU1en:a, mettere molti in co11di:ioni di sa. per respingere le ir1sidie del fascismo no– ~nte e di far frorue alla rea:ione /Secola– re di urli ceti sociali, Ed è anclie vero cl,e molti sono -i giova11i cl1e s'interessano e ai appmsiona110 alle questioni sociali: lo dimostrano il fallo e/te flllc ro11feren:c s11 temi :sociali, politici tJ rcligio!oi so110 sem– pre presenti molti giovani; il a11cce~w e/te aveva avuto l'ini:ialiva del comp-itmto P. Colamondrei, di ill1utrarc 11elle scuole fo Colllitu::hme, ini:iorivi riprea11, dietro ri– c/rieMa di un gruppo di giova11i. olf'{ ma11i– laria di Milano. E' le CQ11ser11u:io11i su ,,uel– l',irJ{omento richiamano .<cmpre molti gio• vani. W naturale che u110 dei primi argomenti che po11edegli interrogativi sia quello ,e– ligioso, dota l'educa:io11e religioso che vi i, in ge~rale, nell.f> famiglie, e quella ob– bti,atoria che vi è 11elle .scuole. E quello cl1e colpi:sce maggiormente e il contra/llo clie vi è trii la pretlico:ione. ira il ricl,iamo ai principi di amore di aoli(ltrreti, 1,·erso il prossimo e Io condom, dei callolici. Però. bisogna Sll/re molto a11e11ti o 11011 arre/llarai su queMe posi:io11i. E' 011esto dire clie vi aono dei crederiti che vivono da criatiani e cos/oro &alvano la loro reli• gio11e: è onesto pure dire che anche ae lut• ti i aeguaci di una religione non agi.sco110 in conformità ed i11armonia od esao. ciò 110,1 toglierebbe il valore della relig-io11e 5e e.,.,a ne avesse 11110 imrir~ico. La natura U• mana è debole e q11i11di portala ad errare, 11nclie,1uondo vorrebbe ma11te11crsi fedele a certi principi o credi. ta critica olla religione deve andare nel profondo. cioè olle rodici. li veleno di ell-'la a,a nel diritto che i aoccrdoti ai :sono at– tribuiti. di comarultrre sugli uon~ini, sulle loro co:scierue pretendendo di aver ricevu• to do Dio tale diritto e quindi di credersi 215

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