Volontà - anno XI - n.4 - aprile 1958
quarido si parla è la sala clie vi trt1• s1>0rta. Scbaslien Faure Cu, dunque, in– nanzilullo un oratore, me per la stessa ragione fu anche un militan– te: fu uno degli uomini pit1 rapprc– flentativi dell'anarchismo, ncll' epo– ('a dell'unarchismo, er,o<'a che egli visse dal JHÌncipio alla <fine. Ho detto che quando uou ci sono corde da far vibrare, l'arco non vi– bra: ma proprio quando Sebastien Faure, sbarazzato dalle sue idee re– liEtiose che gli erano state inculcate nella giovinezza, giunge alla matu– rità, delle cordf' vibrano in un mo– do molto forte. È il momento in cui l'anarchismo Ca la sua entrata nel mondo, specialmente in Francia, non soltanto come teoria ma ancnè come modo di azione. Siamo negli anni del 1890; cioè nell'epoca della « prqpagaoda del fatto )f, E il momento in cui, profit– tando dell'invenzione recente dena dinamite, i ribelli gettano al montlo borghese l'ultima sfida con le bombe. È Ravachol che getta la sua sfida alla giustizia, ponendo delle bombe nel– le case del presidente delle Assise f' dell'avvocato generale che hanno fol– to condannare a pene molto gravi gli operai Oecaps, Oardare e Léveil– lé, colpevoli di essersi difesi eroica– mente, una sera del Primo ma(?:gio. contro le brutalità della polizia. t. Emile Henry che vuol dimostrare la responsabilità di tutta la classe bor– ghese nell'ingiustizia sociale, colpen– dola collettivamente ed anonima– rncntc con la sua bomba lanciata sulla terrazza del caffè Terminus della Stazione San Lazare di Parigi; è Vaillant, l'ex guedista disgustato, die attacca in particolar modo l'isti• tuzione tipica del regime borghese, il Parlamento, geltando una bomba, in piena seduta, neJremiciclo <lél palazzo Bourbon; è, inlìue, Caserìo che vendica la morte di Vaillant, ghigliottinato bcncl1è non avesse UC· ciso nessuno (la sua bomba non ave– va fatto che qualche [c_•ritolt•ggero), pugnalando il pn•sidcntc dPlla re– pubblica, Carnot. A <1ucsla propa• ganda<< del fatto ,, i-i aJ!giunst· i-imul– taneameute un intensa propaganda con lo scritto e con la parola. Era necessario spie~arc- e E(i11s1ifiearc-. Fu allora che E. Reclus scrii,;sc il suo opuscolo Anarcliia t' il suo pic(·olo libro Evolu:imie. Ririolu:io,ie e /. dcale anarchico, fu allora che Kro• potkin scrisse Parole di 1m ribelle e la sua Conquisra ciel /){HIP f' (·he Pouget pubblicò il i::no mcrnvig:lioso Pèrc Peinard, mcntrl' Scbastien Fau• re e Louise Miche! ebbero princi– palmente il compito di difendere l'anarchismo con la parola. Faure m.olliprica le conferenze su tutti i soggetti indirizzandole a tul• ti gli ambienli, mcnlre fonda ron i due ex comhallenti della Comune, Louise l\tichel e Constanl Martin, il giornale settimanale Le L,ibcrtaire e adotta la figlia, ancora molto gio– vane, che aveva lascinto Vnillant, e che era già orfona di madre. Arrestato, sarà giudicuto alle As– sise nel famoso JHOcesso dei Trenta. Secondo il procedimento dell'amal– gama, caro a tulle le polizie che cercano semprc- disonorare le loro vittime per farle condanrrnrc, banno arrestato contemporaneamente a qualche delinquente di dirilto l'OlllU• ne, tutti gli scrittori ed oratori li– bertari. Si vuol dimostrare che que- 11tiultimi sono moralmente complici degli attenlati. Ma in quella fine del 185
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