Volontà - anno XI - n.1 - gennaio 1958

na verso la libertà si traduca per ora soltanto in atti nei rapporti sociali diretti, come cordialità tra ·vicini e verso lo straniero, come prontezza del• l'aiuto reciproco, fuori dei preclu.si ca,npi clell'azione cosidetta politica (il che può darsi risulti alllL fine un bene anzicliè un male, ri$parniiando a.quei Giovani le dissipazioni del nostro muoversi nei partiti, che è poco più del pestare l'acqua nel mortaio, e la vera azione sociale 11110 ·deve cer• caria in qualche modo altrove). La rivoluzione rmsa non è quella detta « di ouobre », non consiste nella conquista del potere da parte dei bolscevichi che è stato i,1, realtà l'avvio della loro opera controrivoluzionaria. E' stata «rivoluzione)), prima e dopo l'ottobre della storiografia uf• /iciale, la distruzione degli apparati di t.utti i poteri che incancrenivano il. corpo sociale per le genti russe - distruzioni? avvenuta ad opera del po– polo, non dei politici. Si è realizzata nell'avvio, su tale tabula rasa, dei soviets locali - della rete di Consigli liberi e<lautonomi in cu,i s'è espresso il genio creativo del popolo, che i bol.sccvichi si sono affrettati ad imbrigliare (< organi::::and-Oli » e <Jt1.ù1di ad uccidere, pur con.servandone bugiardamente il nome a cover• tura.di macchine di comamlo agenti a. loro libito, sen::a con ciò poter evi• tare e/re qualcosa del loro originale animo sopravuivesse nei decenni, sep– pure adeguando via via la sua tensione in forme adatte al mutare delle cir– costanze. Sta insomma, la rivoluzio,ie russa, nell'azione popolare, contrapposta all'azione dei politici di mestiere, disgiunta da essi, anzi senipre in fondo i,1. contrasto con la. loro pretesa di capire-per•trUti, sempre orient<1tanella resistenza ai loro errori e nell'operare per correggere od attenuarne i danni. Ed è dell'azione popolare che si rit.rovano ora i frutti JX)SÌtivi, mentre l'azione dei polit.ici co,11.i,wa deteriore come sempre, non sa sfociare in altro che in gare d'armamenti e di propaganda. E' una tale rivoluzione di 1x,polo, non la rivoluzione di Lenin Stalin Krusciov, che oggi può salruare con canti di gioia il suo quarant.ennio. Ed è a tali canti celebrativi e/re noi ci associamo con lutto il cuore, non alle aride bugiarde rievocazioni dei vari Togliat.ti nostri e stranieri. Ben può lo stato rmso armarsi contro lo stato americano., ben può con• tinuare <1uestagara Slltpida fra due « regimi» che non voglion rie-Onoscere di avvicinarsi l'un l'altro giorno per giorno nelle forme del la.voro della cultura del gor,•crno, muo11endo ciascuno a ritroso verso l'altro dalle su.e posi::ioni attuali. Non noi ne trarremo argomenti per discrimi,wre fra gli statisti del• l'Oriente e quelli dell'Occidente, poid1è Eisenhower e Krusciov, e gli al– tri minori, hanno animi paralleli - li muove la follia silenziosa dei vec– chi soldati, che non sanno nemmeno concepire forme di com.pet.i::ione non sostenute dalla e< potenza » dei soldati e non« organizzate» da un comando centralizzalO.

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