Volontà - anno XI - n.1 - gennaio 1958

lavoratore. Accade così che, nel pensiero degli « economisti » e nei {atti del lavoro di oggi, il lavoratore diventa esso stesso una merce, una cosa. Con questa degradazione si spiega che il ricevimento di un salario le. gato ora per ora alla prestazione ef– fettiva d' un lavoro costHuisce il marchio d'una condizione sociale in– feriore (gli impiegati ed i pro!es– sionisti della classe media sono pa– gati iniatti con stipendi, spesso con stipendi annuali). Ed il capitale, che pur è soltanto lavoro-del-passato ac– cumulato, è considerato superiore in sè al lavoro, cioè alla viva atti– vità del presente. G. O. sostiene che il sistema del salariato è incompa1ibilc con una società d'uomini e donne liberi. La condizione sociale dei lavora– tori è ora migliorata, ma rimane tuttavia servile, e mezzo per i fini di qualcuno che non è il lavorato– re stesso. In queste condizioni, il Contratto Collettivo di lavoro po– trebbe divenire un metodo per por. tare il controllo della produzione nelle mani dei lavoratori come col– lettività, seppure non ancora anche il controllo dei prodotti - che pu– re potrebbe gradualmente raggiun– gersi. La rivoluzione socialista è rivolu– zione nella direzione del lavoro col– lettivo. Il suo sviarsi in rivoluzione dei dirigenti può evitarsi mediante assalti dall'interno nelle industrie contro i I sistema dei salari. li contributo delle scienze sociali G reen ha data un'esposizione affa– scinante del come l'antropologia sociale, la psicologia sociale e la psicologia propria contribuiscono alla nostra comprensione di noi stes– si e del nostro ambiente~ L'antropologia, mostrandoci come vivono altre società, ci dà nuove i– dee circa i nostri stessi valori e mo– tivi, Gli studiosi di questo campo hanno cominciato occupandosi di società primitive, e stanno ora inve– ce volgendos·i alle nostre stesse so– cietà. G. B. ha fornito esempi del lavoro di Malinowsky ira gli isolani di Trobiand, ed inoltre ha discusso gli Indiani del Nord America e gli Spartani dell'antica Grecia, ponen– do a confronto nei vari casi le rela– zioni tra una forma sociale compe– titiva, una libera sessualità, e l'inci– denza delle nevrosi sulla folicità ap– parente. Egli trova che, se abbiamo una società in cui alcuni rapporti sono competitivi, tutti gli altri rapporti tenaono pure a divenire competiti– vi. l'.la prima di conaannare la competizione come tale dobbiamo riconoscere che ve ne sono di due specie: competizione degli uni aspe– se di altri (come nel commercio), e competizione in un quadro comune di cooperazione per conseguire l'u• no dall'altro il meglio (come nella atletica, nd es.). D. G. ha sostenuto chiaramente che una società libertaria non po– trebbe esistere, secondo Juj, senza un insieme di comunicazioni rapide cd un alto ... grado di sviluppo tecni– co. Benchè taluni anarchici abbiano spesso denunciato l'inclu.strin moder– na come fonte di mali sociali, non si trattava di mostrare l'errore della !ecnologia in sè ma piuttosto del modo in cui veniva usata. L' abbondanza resa oggi possibile cd il controllo delle nascite hanno 37

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