Volontà - anno XI - n.1 - gennaio 1958

1>enonali. d'incompatibilità di u– mori, di cliuergenze di vedute, di i11tesepolitiche segrete in caffè o in appartame11ti privati. Sono questi sintomi preoccup<mti, clie mi11ac• cia110l'unità ancora poco solida del Partito)). 1 1 pomo della discordia, tra le camarillc e le clientele è sopra. tutto la valutazione critica del passa– lo. Mentre i « vecchi :. si sforzano di liberare, da ogni respousabili1à nel– la scoufiua dell'Ottobre, il gruppo Rakosi-Gcroe e la sua tattica pro– vocatoria, la direzione alluale è le– gata ostinatamente alla mozione di ottobre del comitato centrale prov– visorio, secondo la quale, tra le tan– te ragioni di crollo del regime, vi sono « gli errori settari e antilenini. sti » dei pro-staliniani, Tuttavia ci si sbaglierebbe se ai interi>re1asse queste rivalità perso– nali come un conflitto tra due ideo– logie distinte, delle quali una sareb– be tinta di liberalismo. Nessm1 sta– liniano al cento per cento avrebbe (>Otutoessere più spietato di Kadar nella repressione e nel ritorno al vecchio regime. Si può considerare come caratteristica dcli' atteggia– mento del suo gruppo la dichiara– zione di Béla Biszku secondo cui ai « vecchi ,, era mancata la forza per schiacciare il nemico, sicchè il più grande errore del passato era stato « 1111,'applica.zione insufficiente della dittatura del proletariato " (Neps– ""badsag, 29 maggio 1957). La conferenza del Partito del giu. gno 1957 è staia il teatro di una violenta discussione sull' interpreta– zione della rivolta d'ottobre e delle cause che le sono ~tate attribuite. Tutti erano press' a poco concordi per condannare le op1mont « revi– sionistiche » che vogliono conserva– re qualchecosa delle concessioni fat– te al sentimento popolare. Gyula Kallai, da parte sua, ha riconosciu– to l'esistenza di un combattimento accanito contro i deviazionisti « ata– liniani » e « revisionistj », ma ha aggiunto che il revisionjsmo « e.uen– do una deviaziotU3 di clestra legata all'ideologia della contro-rivoluzio. ne » rimane il nemico numero uno (Tasadalmi SzenJe, luglio-agosto 1957). Dopo l'allontanamento del grup– po « antipartito », Malenkov-Molo– t.ov, sopravvenuta a Mosca, l\farosan ha lanciato un avvertimento a quel– li di destra c della vecchia guardia: ,e Qtumdo si tratta cli difendere la nostra unità, non nbbiamo paura dì nessuno », egli ha proclamato. (Nep,:obadsag, 7 lugHo 1957). Pare che per il momento il gruppo Ka– dar sia solidamente in sella e che goda la fiducia di Krusciov che~ pii1 "olte, si è pronunciato pubbl.ica. mente in suo favore. PreHioni dal haS&o I conflitti di opinioni che nel P.C.U. si producono nelle sfere superiori sono in parte moderati dal• l' urgente necessità comune di resi– stere alla pressione dal basso che si fa sentire tutta nel senso di una libe– ralizzazione. Tuttavia, alla base del Partito, il minimo .segno di malcon- 1ento è represso con mano di ferro. L'8 febbraio, Gyula Kallai dichiara: « Siamo decisi a 11011, cedere a nes– .mna esigenza, pcrcliè le piccole co11- cessioni. sarebbero ~eguite dalle grandi, e tutto ciò 11011 potrebbe clie 33

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