Volontà - anno X - n.12 - 1 novembre 1957
vono e, trn$formarli in cumìzi nostri). Inutile dire che questurini e preti 11011, sono rimasti ascoltatori indifferenti; cor1tro i nostri compagni vi sonu state e vi sono denuncie e azio11,ipenali i11, corso per il solito (< vilipemlio J) alle istiw.zioni e alla chiesa. Ma i nostri compagni si sono riguadagmll.i fo fiducia dei lavoratori del luogo mostrando che sono pronti a battersi ed anclte <ldandare in prigione pur di combattere contro il sempre più grancle prepotere della Chiesa, pur cli non rinunciare a ne$Suna delle libertà !I cui hanno cliritto come uomini, come cittadini, come lavoratori. Ed è accaduto <1ualchecosa che pare inverosimile: due deputati co– munisti, senza esserne richiesti, lia,rno difeso i conqx,gni di Canosa alla Camera, mentre altri, amici-avversari, lwmw offerto la loro solidarietà, per le azioni in corso contro di essi. In tutta Italia ci troviamo, dunque, di fronte ai soliti potenti nemici, alle <liffìcoltà dell'ambieute ed olla. povertà dei nostri mezzi. Ce l'ltamio <leuo i giovani intelligenti e volonterosi di Sicilia, quelli di Trieste che, alle t.ant.edifficoltà comuni si aggiunge quella di imo stupido na:ionalismo locale; quelli della Romagna, quelli di ogni localit.à italimw. L'insieme delle situazioni non era certo un <111adro confortante, però 11011, c'è stllto nessun sentimento di peS.iimismo, di sfiducia in mezzo agli intervemai. Cli anarchici da sempre si .~ono trovati ad operare in situa:io,ii difficili e molte ·r,•olte pericolose e ciò che importava in tutti quei discorsi era la certe.:zn che il compugno che parlava pur sapendo di non. poter con– tare che su. se stesso o su. pochi nella sua localit.tì, era cleciso a non mol– lare; erano le esperienze positive e/re ci dicevano chiarameu.te che sempre è possibile fare <1ua11do si voglia fare e che le minoranze attive e corag• giose hanno un grnnde compito da svolgere; erano i giovani presenti, uno dei <Jtwlilw sapnto dirci i,i. mt modo semplice e persuasivo che anche nelle situazioni più difficili come quella. di Carwsa, è possibile inserire la no– st.ra azione di am,rchici e proprio da lui ci è llerudo l.'ir1citamento a « fare fare fare» che è rimasto nel ,rostro cuore. le nostr<> iclec .~ono vive ed opercmt.i sì che con il grn,ule poeta pos• siamo dire: Libertà, altri disperino di te / io mai dispero di te. 1 ' E' con <Juesto nuovo spirito che dobbictm.o ora rimetterci al lavoro cercando di realizzare le propo.'ite ed i progeui di Senigallia .. Dobbiamo riprendere il nostro ruolo di avanguardia in tutte le lotte la cui po.,ta.sia un poco più di libertà: libertà concrete, però. libertà dal bisogno, dalla schiavitù del lavoro, libertà di pensiero e di coscienza., di .uampfl, di puro/a, libertà nella scuola, liberti, di associazione, ecc. Se la Chie~a rinnega quotidianament.e l'insegnamento di Cristo, se il suo braccio destro, il JXirtito della D.C., con le sue mire integraliste, non è nè democratico nè cristiano; se i socialisti ed i comunisti intendono per (<socialismo» lo Staio ferocemente tirannico dell'U.R.S.S. e tradiscono 1 « Liberty. lei 01her cles1n1irs or you, I never clespnir or you >). W. W111TMAN. f:11- mpa in « Leaves or gras:'I 11. 676
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