Volontà - anno X - n.11 - 30 settembre 1957

RECENSIONI A.SCHIAVI Lavita e roperadi GiacomoMa11101t1 Opcr3 Nuove, Casella posltlle 211. Roma 1957, pagg. 399. A. Schiavi ci dà il libro J)ÌÙ completo che finora sia uscito sulla vira e l'opera del mnr1ire soci:ilista, cd è un libro fono sopratuuo di documenti: articoli di gior• nnli, leucrc (moho imporumti quelle di FiliPl)O Turati o Arma Kuliscior, !ratte dAI cnr1cggio tli <1uesti due socialisti) ap– J)<!lli (molto bello quello di G. i\1auco11i L'ora dei giovani pngg. 109-112}, discorsi, rendico111i parlamentari, e, dopo l'assas– sinio, discorsi conunemorati\•i e scritti su G. Mnncolli a Parigi, Bru.xell,:,1e Vienna, Nel quadro che ne risult:1 grandeggia la figura di e: ~faueoui del qual:: A. Schia– vi lrAccia la vita, da <1uando egli abbrac– cin le idee socialiste, partcci1>a alle loui del suo Polesine, organizza leghe, coope– rative, amministra con grande compelen– u gli Enti locali, a quando egli diventa dep111a10, e scgrclario del suo 11nr1ito.So– no anche i tempi in cui si nffoccia sulla scena politic:a il fascismo, con u11'irnie11Z11. ed un:t violenza che lasciano J)rc\'ederc ai più nccor1i lo sua rapida ascesa ed il suo lrionfo. Dalla tribuna de1Ia Camera, Matteotti incomincia !ti su:t b:tttnglia. contro le inet• litudìni e le debolezze dei gO\'Crni Dono– mi e Facla, prima, contro le ,,ioleuze, gli eccidi le dismu:ioni, conseguenze delle s1,cdizioni puniti\'e, dei fascisti, poi. Egli è s1:t10 certamente il più chiarovcg~ntc, il più nudace di tutti. Davan1i allo s1rari– parc della violenza faseist11,cerca di sc110- 1ere i suoi com11ag11iche )unno le mag– giori rcs11onsahili1à nel partilo, di spro– nnrli ad essere più energici, ed è sconfor– talo di trovare attorno a sè troppe 11rudcn– zc, trOpJJÌ calcoli. Anche il p.c. temJ)ortg• gia e lascia che il regime fascis1a sia sem– pre più pre1,01en1c e di\'enti padrone del– l'Italia. Tolti i 1>iù imporlanti inlen•cnti di C. Matreotti alla Camera dei DcJ)ulflti figu• rano nel libro e vi è, ((t1incli, quello che è diventato storico, del 30 1:1aggio 1924 che segnò la sua condanna a morie. Quel discorso non fu altro che un' e– s11osizione nuda, spoglia di quulsiasi re1- 1orica pronnnciato Ira insulti ,•olgar.i, in– terruzioni continue e minacce della masna– da dei nuovi cleui fascis1i, ,!egli illeg:ili– smi e violenze commessi per le elezioni del J>recedente a1,rile che portMono alla Camera •lOO f!lllcis1i. Maneotti aveva ehics10 la non \'elidi1à dei nuovi eleni J)erchè il popolo 11011 ave– vt1 potuto manifostare liberamente la sua volontà. Egli si proponeva di pronunciarne un al– tro del genere nella prossima seduta alla Camera ma si sa che la banda degli « as– sassini per mandato » lo mise .1 lacere per semprc. La cronistoria è folla con obbietth•ità o l'autore lascia che sia il documento a parla– re, Non vi :1ggiunge niente di suo, ma il li– bro è inlcressame sia per il tempo 11reso in esame, sia per la figura del suo prota– gonista e per ahri uomini e par1iti dei quali è bene avere un'idea pti1 esatta sul ruolo che essi hanno avuto in quegli an– ni così decisivi. per l'avvenire del nos1ro pac8e. Il libro contiene due appendici: Il fon– ,lo Matteotti belga, e L'attività parlamen– tare di Giacomo Matieot1.i ed una Biblio– grafia. B. S. 669

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