Volontà - anno X - n.11 - 30 settembre 1957

TESTIMONIANZE LA SCUOLA PUBBLICA. s ONO INSEGNANTE elementare; lo sono da cl,rn anni. Avendo il di- ploma di Maturità Classica. potevo fare qualun<1ue ti.po di coucor.so statale di gruppo B e C (1:>eril gruppo A occorre la launui), purtuttavia l'armo dopo il conseguimento d.el suddetto diplon11i conseguii il diplonui di Abilitazione Magistrale (1953). S0110 anarchico, coscientemente, da quando a1,-evo ,;errt'a,mi, e immaginavo la vita che m·aspettava nella scuo– la; scelsi l' inseg,uunento pmprio pe,-chè anarchico, p<>rpoter dare un con– trib,ao, dalla ba.se , all'eterna loua dell'uomo per la libertà. Fore mi. concorso magi.strale in. Italia, oggi, significa questo: CortCOr– so 1954-1955: 7.000 po.~ti messi ti concorso e 120.000 concorrenti, il 30 per <,-Cuto dei <111ali, circa, con 1m'an::iw1.ità di servizio nelle Scuole Popolari (scuole ,<:.erali per nclulti <mal/abeti) che li avvan.tag~ia nel concorso (sa– rebbe interessante parlare della inu.tilità di queste srnole e dei miliardi .<:.pesi in questi ultimi dieci anni). Sapevo che la Sctwla Italiana ha maestri pel sessanta per cento (ad essere buoni) con scarsa cultura, arrivati alfo cattedra per vie traverse e di fortuna_, il cui />Cnsieropolitico va dal M.S.J. all<iD.C. e i più evoluti sono del P.S.D.I. Sapevo ques1e cose e ho voluto fare il maestro. Lo stipendio mensile di un mae.~tro è di 45.000 lire per i primi due an- 11 i di insegnamento di ruolo e 50.000 lire clal terzo amw con un au.me ,uo bie111wledi circa 1.300 al mese (per la moglie da.11110 L. 3.500 e per il pri– mo figlio L. 2.500, dal secondo in poi u.n />Ò meno). Tra vitto e alloggio 11011 resta niente a fine mese. tPer sbarcare il lunario (mia moglie è disoccupata) facciamo tre u quattro ore ciascuno ogni giorno di lezioni private. Questa è /n carriera e quello che ci vuole per arrivarci. Quando sono nella scuola con 40-60 a1wini che mi stanno a guardare e nspeuano da me quella istruzione clic apre fuomo ull'amore per gli altri, (•) Pubblichi:nno quesl11 leucra cli<' prendi:uno da L'Adu11oto dei Refrattari, New York, 27 agoslo 1957 pcrchè inteN:SSllccr1:une111ci nostri IMtori. Il problem11 della scuola è im1•or1anliS3imo (l'hanno ca11i10 i 11rc1iche si sono ornrni ace.-ipnrnue 1u11cle scuole) per cui 1>cnsiamoche tuni coloro che ne hanno la capacir.l debbano 1>or1arvi il loro eontribu10 di pensiero e di t'Spcrienze. Perciò in\'itiamo il eom11agno Cion:ua a conti• nunre il suo discorso sulb Scuoln e sui problemi ad css:i. legati anche sulle p:1gine di questa nostra ri,•isl:'1. (n.d.r.} 64U

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