Volontà - anno X - n.10 - 30 luglio 1957

osservatori attenti e di chi osa guar– dare ai destini della specie, una se– rie di interrogativi che lasciano per– plessi e di risposte che fauno spa– vento, Mentre sembrava assiomatico anco– ra pochi anni fa che dovunque ci fosse la possibilità di abolire un'in. giustizia o un'oppressione sociale bi– sognava afferrarla senza curarsi trop– po delle conseguenze e senza far lo schifiltoso quanto ai mezzi, si tende a procedere ora con pili cautela e dif– fidenza. Solo gli ignoranti se ne van– no tronfi vantando l'immensa supe– riorità dell'uomo d'oggi su quello che non è pili, e vanno in brodo di giuggiole, con conseguente paralisi del giudizio, appena si parli loro di progresso. I giudiziosi e gli istrui– ti, quando si parla loro di progresso, vogliono ora sapere in che direzione si muova ed a ehe prezzo lo si vo– glia com1>ire. Non l'identificano pili col cambiamento e sono inclini a ri– guardare come socialmente pericolo– so chi vuole dei cambiamenti ad ogni costo. L. organizzazione sociale dei vil– la~gi indiani, per antipatico che ci sia il sistema di casta che n'era par– te integrante, riusciva non solo a manlcnerc la J>nccsenza sangue, nrn pure a conservare, fuorchè contro imprevedibili carestie, un rapporto di equilibrio e di armonia fra le ri– sorse economiche e la popolazione elci luogo. Il capitalismo (sia privato che di stato) ha moltiplicato slupendamente in meno di due secoli la popolazione e In ricchezza immediatamente uti– lizzabile del globo. Calcoli elle sono slati (atti, sia con dati controllati cl1c presuntivi, mostrano tuttavia che nO!t c'è ragione di rallegrarsi troppo 588 di questo fatto. Durante il periodo capitalista si sarebbero difatti con– smnate risorse organiche e minerali tre volte superiori complessivamente a quelle consumate durante tutto il resto del tempo della presenza del– l'uomo sul pianeta. Così le previ– sioni malù.msianc possono esset'e sfa– tale, e il riuno accelerato con cui le scoperte scientifiche si susseguono può dare briglia sciolta al più av– ventato ottimismo, ma i segni di un'entropia economica parallela a quella fisica si fanno sempre più ma– nifesti. Le incommensurabili possi– bilitìt dell'energia atomica e le pos– sibilitìt ora seriamente contemplate di utilizzare l'energia solare e delle marce prome.ttono un avvenire gran– dioso agli sviluppi dell'industria, ma il tallone d'Achille deJl' economia mondiale si rivela nell'agricoltura. Si parla di far uso del plancton e d'altri cibi marini, ma già le atti. vità competitive e predatorie delle flotte pescherecce dei ·nri paesi mo– strano che neppure gli oceani sono incS-auribili. Più ogni paese si indu– strializza, e pili diminuiscono rela. tivamcnte alla ~ua popolazione le sue potenzialità di produzione di cibi. In Russia questo clisquilibrio ha rag– giunto partfoolare acutezza, e Je ter. re Yergini oltre gli Urali che hanno da10 a Krusciov l'opportunità di sai. var la situazione non possono che ri– tardare una catastrofe tracciata al– l'odzzonte da quelle stesse forze che in nome del progresso hanno rotto la struttura sociale del villaggio, in Russia cd in Cina come in India e nell'Occidente, e che seguitano a proletarizzare per fini politici e di sfruttamento la popolazione contadi– na del frutto ciel cui lavoro si nu– trono le altre classi tutte quante.

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