Volontà - anno X - n.10 - 30 luglio 1957
diverse personalità, colpc,,oli << d'a– ver marrtcrwto delle relazioni con clegli element.i comunisti imporurn– ti, in esilio in Francia >1. (Notiamo, tra parentesi, quest'esempio caratte– ristico del procedimento franchista chC" consiste nel mettere l'c1ichetta << comunista » su lutto ciò che non è pro-governo). Commcntand'o questo telegramma, lo stesso giornale avvi– cinava ques1j arresti con le persecu– zioni iniziate contro Dionisio Ri– drujo, cx-capo (alangista, diventato il porta-parole di una nuova corren– te politica, antifranchista. Altri te– legrammi, pubblicati nei giorni che seguirono, diedero tutti i nomi del– le personalitù implicate. I~, quindi, possibile, senza impi– gliarci nelle reti del romanzo poli– ziesco, supporre con il massimo di certezza, che i gruppi colpiti dalla repressione franchista siano quelli che hanno preso contatto con l'emi– grazione. Come definire questi gruppi che si dicono tutti cc anti(ranchisli »? Gli uni appartengono agli ambienti di Azione cattolica, con figliazioni che li riavvicinano a Gil Robles, e sem– brano preoccupati di preparare l'av– venire, nello stesso modo che i cat– tolici italiani preparavano la succes– sione a Mussolini. Altri appartengo– no all'esercito e desiderano una Spa– gna sbarazzata clalla corruzione, dal– le clientele, una Spagna moderna. I monarchici liberali sognano un re– gime in cui l'arbitralo reale potreb– be cserci1arsi su istituzioni nuove. Tutti temono che In fine di Franco apra un periodo di disordini sociali e concluda in una dittatura nuova che, con il pretesto di salvare la Spa– gna dal caos, asfissierebbe il paéi-,~ quanto il franchismo, immobilizzan- 576 dolo ancora una volta nella rmiti11e e nel torpore. Al di (uori di qu('Sle vellei1i1 e di queste paure, questi gruppi cd ambienti uon hanno - per quanto si sappia - definito nes– sun programmn, messo insieme dei progetti politici, economici e socia– li. t esclusivamenlc il problema del– la liquidazione - un poco - e del. la successione - molto - al Cau– dillo che li preoccupa, con la volon– tà dominante d'u.n nuovo regime srn– bile, la democrntizzazionc, essendo certamente augurabile, ma nella mi– sura che non provocherà disordini. Troveremo in Rielrucjo, che ha la foma di essere una testa pensante tra queste correnti mal definite, unn ri– sposta più chiara? Nella famosa iJl· tervista accorda1a al p;iol'ualista Lnis Orlega Sierra, e pubblicata uel set• timanule cubano (( Bohemia )) l'ex– direttore dei sen•izi cli propaganda della Falauge dichir,rava « .. In m(t· teria politica, io sono partigiano del– la democrazin, che per me rappre– senta rma co11di.zio11edi fatto più che un sistema compiuto. lo dirò che in Spagna questa dem.ocra:ia rhe vogliamo dovrà essere pochissimo i.ngenua. Credo e/re il consolida– mento del potere esecutivo, e la sua separazione eventuale dal potere le– gislativo, e la re.~ponsabilità dei par– titi cortsiderati come veri organi co• stituzio11ali so110 delle misure che converrebbe adottare. Senza aver fe• de nei suoi principi, io credo che lo. mo11arclria, arbitro e simbolo, è una possibilità, a11:i una fatalità, della Spagna fuwra. L'accetto come tale. In un altro ordine d'idee, aggiunge– rei sen:a riserve la parola sociale alla parola democrazia. La struttura della società spagnola dcv' essere tra• sformata fin da ora. Il processo di
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