Volontà - anno X - n.10 - 30 luglio 1957
invasione barbarica. Così, anche la distruzione dell'equilibrio economi– co mondiale registrato da allora (che pone i popoli nel pericolo di dispe– rare della incontenibile ribellione) dopo venti armi di rugg.We totalita– rja che schiaccia l'Europa, è dovuto a11' atrofia sensoriale della politica allora imperante che annichilì perfi– no l'istinto di conservazione. La rivoluzione spagnola aveva per insegna la migliore distribuzione dei beni materiali deJJa ricchezza socia– le; purtroppo quel che sopravvenne e che ora ci scotta come metallo in– candescente, è una profonda divisio– ne tra i due imperialismi che obbli– gano a bruciare le energie di ogni po– polo nella preparazione della guerra totale che si avvicina. Con l' nnnietamento delle riserve fiskhe del popolo spagnolo i proble– mi di tutto il mondo (che volle sfug– gire alla rivoluzione inevitabile e si preripitò nelle braccia della barba– rie bianca e rossa, del nepotismo, della suparbia che giZ1aveva som– merso imperi come quelli di Egitto Roma e Bisanzio) si acuirono preci– pilosamente. Tuttavia non sono ritL sciti ad abbattere la rjvoluzione la– teutc che bussava a tulle Jc porte del dispotismo e della barbarie organiz– zata con squilli metallici anmmzian– ti Pora del destino. Europa è il pro– blema, Spagna la soluzione. Teutativi di nua nuo,·,, t·conornin J lentativi fatti per una nuova eco– nomia a1>rirono nuovi campi (che ancora stiamo studiando) alla nostra conoscenza. Per la misura in cni vennero eseguiti e benchè durante la guerra, è bene mettere in rilievo la loro magnificenza perchè essi dimo. 568 strano che muoiono gli uomini ma uon le idee. La socializzazione dei beni di consumo e industriali mostrò chiaramente che il comunismo liber– tario non è semplicemente un'uto– piA. ma realtà pratica; e che l'armo– niu::azione e I' organizzazione delle. volontà indirizzate a un fine di soli. darietà comune equivalgono aJl'uni– ca posizione positiva per la soluzio. ne del problema economico e sociale delle nazioni. Dcnchè senza appoggio effettivo e co11 il contrappeso contrabbandiere del comunismo e del repuhblicani– sm,"l uniti che per distruggerle uti– lizzarono perfino le armi che dove– vano servire alla guena, il vecchio pro~ctto delle colleuività 1 tanto ac– can.-zzato e radicato nelle volontà dei pensatori europei dal rinascime1110 ai uostri giorni, fu mandato avanti. Qualunque possano essere i difetti che gli si auri buiscono, è certo che nei \re anni di guerra, la rivoluzio. ne 11011 rimase assente nel pensiero di chi combatteva nei fronli di guer– ra, uè in coloro che si battevano nel– la retroguardia. Dava111i ai regimi dispotici d 1 Europa, proprio allora insuperbiti dalle vittorie, gli esperi– menti condotti a termine nel campo dcli' economia spagnola - per ciò clrn rappresentarono e promisero 111 mondo - dctermiuarono l'abbrevia– zione di quel grosso sforzo e sacrifi– cio posti al servizio clella rivolu– zione. Fu questo allora il campanello di allanue che diede impulso alle orde capitaliste ecclesiastiche e militari a slringere alleanze per distruggere quelle realizzazioni che aprivano gli occhi alle classi sfruttate. Oggi, do– po venti anni, la stessa fauna politi– ca che per fermare la rivoluzione
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