Volontà - anno X - n.9 - 30 giugno 1957

lotte famose per il Comitato di Resi– stenza e per le Camere del Lavoro sindacaliste ad esso aderenti, prima che un organismo sindacalista a ca– rattere nazionale sorga. Nel ]908 ha luogo un grandioso sciopero a Parma. Seguono gli scio– peri agricoli nelle provincie di Fer– rara, Modena, Piacenza, Bologna, e nelle Puglie. Quello degli operai me– tallurgici cli Milano e Torino. JI Comitato della resistenza orga– nizza grandi mauiCcstazioni contro le imprese coloniali e la guerra libica. In occasione della guerra per la conquista della Libia, avviene una prima frattura nel movimento sinda– calisllt fra i i< 1eorici » del siudac,di– smo, sostenenti la legiuimità de.Ile guerre coloniali, I! le masse raccolte nelle organizzazioni sindacali che le combattcv.:mo. I teorici sindacalisti pili noti, Arturo Labrioln e Paolo Orano ed altri ancora, rinnegando lutte le premesse antimilitariste, si trovano fra i sostenitori dell'impre– sa libica. Arriviamo cosi al 1912 e al con– gresso di tulle le organizzazioni ope– raie aderenti al « Co1nitato della Re– sistenza » convocato a ::Modena. (continua) Uco FEDELI ALLUVIONI E MISERIA li Po ha ro'ito gli argini nel mese di giugno . .Nessuno pensava l)Ossibilc una tale 1ragedia, sopratuiio doJ)o <111ella llel 1952 in occasione della 11u:1lc1rnrcvn fossero slali CO· strui1i, rialzati, rafforzali :irgini e drag:ilo il leno del fiume. Tuili rieordnno le J)romessc di allora del Governo, gli im11cgniche esso a\'C\'a 11reso di fronte alle popol11zioni disgr:izi:ne delle zone inondale, per cui 11111i 11e11sav:1110 che non vi sarebbero s1a1i11iùpericoli 11eresse. Invece, terre tlcl Polesine e del Piemon1e, sorJo siate inondate in una stagione in cui le varie cohi,•a:tioni erano molto avnnzate e <1ual– cuna di esse J>rossima al raccolto. 1 la,•oratori d"iquelle terre si sono vis1i, unn ,•olta di 1iii1,portar via i prodotti delle loro fotiche, dei loro sudori. E non può Cnrea meno cli non 11rovare indignaziouc nel conslatare che nien1e o qunsi niente è staio fatto 11erimpedire che simili disas1ri si ri11e11mo anche con ()iene del fiume inferiori a quella del 1952. • Ma, si dirà, che cosa ha fotto il governo in quesu 5 :umi'! Oh, ha fotto moltissime cose: le olim11iadi di Cortina che t'OSlarono cenlinaia, centinaia ,li milioni; ha introdouo la 1elevisione e da10 modo ni di\'i di guadagnare per ogni tre 1111artid'ora dì scdula sci• 1imanale 300.000 lire; ha finanzia10 generosamente lo s11ort 11erchi:ci din lo s1)e1tacolo che tuui conoscono; sowenziona10 tuui gli s1>et1acoli; sia prc11:1rando le olimpi:idi ,li Roma, ha linanzi:110, con molti milioni, la costruzi,.,ne di nuove chiese ... 11:i fallo e sta facendo molto per dar modo :1;gliitaliani di divcrti~i e di pregare. Non imJtOrta se le case e le terre di !anta gente rimangono in b11lìa della furia dis1ru1tricc delle acque, Così, come non gli imporla, che molt:i gente con1i11uiad aver fame e n vivere in condi– zioni inumane. Tu1t'al l)iÙ se ci sarà un Danilo Dolce che si ostina a ,,oJer smuovere il J>esante stra10 di inerzie, di indifferenze, di insensibilità, di omertà che 1111ellemiserie COJ1rc,lo si processerà e condannerà finchè non avrà capilo che in halin non la miseria la fame, la 11romiscui1:"i in cui \'Ì\'C la gente che 11011 ha una casa è immorale, ma il par• lame. ln"inmo a Dnnilo Dolci tulla la nost.ra frn1erna solidnrie1i'1per la recente condanna a due mesi di prigione e seimila lire di multa iuflinagli dal tribunale di Roma, per uu passo incriminato del suo libro « Inchiesta a Palermo». Con lui è pure stato con• dannato il giornalistn Alberto Carocci, responsabile del periodico « Nuovi Argomen1i », che pubblicò un capi1olo dell'opera di Danilo Dolci). 524

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