Volontà - anno X - n.7 - 1 aprile 1957

CONVERSAZIONE TRA AMICI L'rwvio di <Juestartlbrica, che speriamo divc11ti regolare, è stato daw dalla nostra pcrm(l5ione clic nelle idee I e 11ellc a:ioni co,uegucnriJ di tulle le persone di buona fede e di buona volontà c'è sempre una parte di veri1à valida per tutti, anche quand<, nelle itlee in sè v'è tra loro diuenso magari radicale. La slrada per rendere cvi'dcme tale parie-di.ve• rità ci pare sia, unica di sempre dai tempi di Pitagora, il dialogo, il col– loquio: è nel contrapporsi dcliv idee clie eue ,; soggio110 l'una sull'al– tra, e cia.scuno sente ravvivarsi il Jo11da111c11to delle proprie ancl,c (IUando dal discorso del suo prouimo s'accorge clic 11e derivava con.seguenze er– rate o dam1osc. Iniziamo il colloquio, clrc sarà in gc11ere tra due del gruppo rcdazionafe di Volonlù cd un amico cli divcr&o J)C1111iero ma ,li &icura retlitmline, co11 lo scambio di leuerc Ira 11oi e Piero Calc//i. V. e ,\RO CALEFFI, nel nostro recente incontro, mi par\'e di capire che potC\'O sperare su un suo scritto per Volontà. So che in <1ucJmomento pensa,•nmo ad mi'in• teniista di cui avremmo fallo partecipi i lettori. della nostra rivista. Ma dato che J>er il momento non \'C:do la possibilità di un altro incontro, ri– corro a questa lettera per conoscere il suo pensiero su alcuni argomenti che sono i!CCondo me molto im1>orta11Li e molto attuali. Se lei dirà il suo pensiero su di essi, procurcrì1 ccrtnrncutc un piacere ai lettori di Volontà, molti dei quali la conoscono per i suoi .scriui e per il suo ottimo libro « Si In presto a dire fame ». Ora che debbo incominciare il discorso mi sento intimidita, mi pare di mancare di modestia \'Olendo iniziare una couscrvazione con lei e di non poterle dire in m1 modo ordinato quello cbe mi pareva così facile espri– merle a voce. Lei mi scuserà, quindi, se anche in questo scritto io seguo l'unico modo che mi si addice: <1uello della sem1>licitìt e spontaneità. Quando un anarchico intcrvistn una personn che stima pur sapendola di idee diverse dalle prOf>l'ie, è tentnto di chiederle subilo c/ic cosa pensa degli a11arclii.ci.o clell'm1C1rcliismo. Ln domnndn è molto iugenun perchè ri– schin di rnellere ncWimbnrnzzo l'intervistato, il quale per cortesin, anche se pensa che gli anarchici sono dei puzzi malinconici, non lo diri1. Si limi– terà a dire che l'anarchismo è unn posizione intellettuale; magari avrà qual• che parola lusinghi.era per gli anarchici (bru\'e, oneste persone) ·e tutt'al 356

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