Volontà - anno X - n.7 - 1 aprile 1957

disc1miom a/tomo o problemi urgenti ed attività dn svolgere. (011 co11greuo è, in generale. la dimostrazio11e di quello clic 11oi siamo: f,1uiamo in modo che esso sia 1111 rilancio di c,1tività, 11011 1111 motivo di $COraggiamento e di sco11forto). Oltre tutto, cerco,ido di a,idarvi ben preparali, cioè di– ,posti od affro11tore r1uestioni vitali, si cvi– teranr10 le discussio11i per-di.tempo. I compagni cli Trieste hanno mo11ife5toto pro• positi seri attorrw al Co,1gres.li0: bi.sogna 011dorvico11 ima .fOmma di attivitii già ~vol– te o co,1 programmi di lavoro percl1è è il ~olo moda /JCr a.vvinre 1m coordi11ame11to i!.//icace i11 mezzo a noi. D'accordo clic gli incontri sono sempre produttivi. Q1testo è il lato positivo di tuni i congressi. Non penso, però, come invece crede I. G., che in mezzo a noi vi siano delle grandi divergenze. Si ,ano piut-– tosto creati dei compartimenti.uag110 (dan• 11osi, lo riconosciamo) ma per motivi fo.. dipendenti ,folla volontà di cia.~cw10di 11oi. Ci ,pieglterrmo meglio con qualche esem• pio. Clii l1a come 11oi lo res,,o,1sabili1à di u,1 ria/o lavoro. è in generale 111t//icic11temen- 1r i11formato delle attivitù che si iwolgono 1111 poco ovmlfJuc. Molte volte se 11esente rallegrato: vorrrbbe far giu11gcre al 11uovo giomale pe.r e5. L'Agilazione del Sud che trovo ben folto r crede risponda ad una necessiti, del Mez:ogiomo o al Reveil, çhe 11scito da pooo a Ginevra vuole inscririsi 11ella1radi:io11c del lavoro di l,. Bertoni. <1 alla rivista Pre,•isione clic 1rova miglio• rata ad ogni ,wmcro. o al gmppo di com• rmgni cl1e co11 l'af/issio11e di manifesti l1011• ,w Jmosso le actruc .Jtag,w11ti, e 110n solo localmenlc, o al 15ruppo dei compagni di Vittorio Veneto clic. i11 w1 ambiente tul. 1'altro cl1e favorevole, riescono a diffon– dere la 110.~lra. stampa a compilare marii/r– ditli ciclostilali che diffo11dono cui Messi. r tutto fanno co11 i loro me:zi, 1111a parola di solidarictò e di compiacimento per 111t1i questi efficaci co11lributi al lavoro comw1e. Ebbene. la verità è che non c'è tempo per .stabilire conta/ti del genere. Così, l'ul1imo bollettino Volenterosi Jiculo•colabro ripor• tn le lamet1tele etl i rimproveri del campa• gno G. D. il (Jlutle si sente on~ perchè elci. comJl::ii;nisapientoni ai quali ha scritto (~arà bene dire clic 110n siamo compre5i i,1. quclfo d.cfi11izio11c,perc/iè non abbiamo mai riccv11to lc11cra da G. D.) 11011 lw,mo rispo.1to. 1-: $Crtz'altro crea 11110 fro11tiera tra 1111ci compagni sa.pie11to11i e gli altri mode. sti clic sono la maggioranza e 11011 penso, i11vcce, clre il silenzio dipenda e5cl1uiva– mc11teda mm1ca,ua di tempo. Bi.fognerebbe guarire tli questa mentalità, bisognerebbe cuerc meglio di sposti verso i compagni e 110nsu1>porrc a1teggiamcr11io intenzioni in ccrtu11i clic certamente 110n l1011110. Sotto questo <1$pelloumi spiegazione franca, par• l<mdoci persormlme111c, al Congresso ,areb• be distensiva per i rapporti tra compagni. Facciamo. quindi, camminare l'idea del Co11gre~o e ccrchinmo di prepararci ad u– so co11 dei falli e co11 animo comprensivo o fralcrno. La f~slH delle reclute C'i: uua 1radizione in Piemonte che vuo– le che un giov:me che è chiamato 11!1:t yi. sita mili1are 11er andare :,;olda10, festeggi con gli amici cd i fr.miliari questo giorno come un fo11s10 av,•cnimento della sua vita. La 1r:1dizione ha om1ai anni cd a.uni di vitA: è quella dei bisnonni, dei nonni, dei padri, perciò dirfieile è sottrarsi ad eHa. Ullimamcnte a C. A. un gru11po di gio– vani tlccisc di sourarsi ad essa e di 1.rascor• rcre in silenzio un giorno che considerava– no lutt'ahro che felice per la loro ,·ita. Ci ru un J)oco di scandalo dalla parie dei fa. miJiari di questi giovani, J)iù per paura di ,,ucllo che avrebbero deuo gli altri, che 1>er il fono in se :nesso: ci fu persino chi :urivò ad insinuare che quei giov::ini vole. vnno sottrarsi alle spese del fes1ino nbi• walc. Ma i giovani lennero duro: non nceolsero neppure il rimprovero che venne l<1ro rivolto dai militari presso i quali su– birono In visita. (Sappiamo, disse un uffi. ciale, che certuni ha11110 disonoralo rm pae– .fC 110n rispetlando ,ma bella tradi::ionc. Ccrcliino al ritorno di rimediarvi e di can • celiare quella vergogna! Parole grosse, co• me si vede). 407

RkJQdWJsaXNoZXIy