Volontà - anno X - n.6 - 1 febbraio 1957

LA CRISI COMUNISTA ..E' PER questo che in qualsiasi part~ del mondo si levi un gri. do o un atto si compia per rivendica– rt· libertà e giustizia per un c1ualsia– si gruppo umano, ivi il nostro avver– sario stesso riconosce e proclama jroso che ci siamo noi, che è il CO• mnnismo che \'iene ava111i. E di fat– to, nulla vi è oggi di giusto, di nu– bile, di generoso; nessuna causa per cui valga le pena di vivere e lottare, che non sia scritta sulle uos1rc ban– diere, dalla indipendenztt di tutte le nazioni, dalla libertà e dol benes– sere per chi ,•ive onestamente del proprio lavoro. fino alla collabora• ziouc internazionale e allo 1>aceper tutti i popoli >1. Con queste parole, alle quali mancava solo la pro,•a dei fatti. il primo gennaio 1953 dalle colonne del suo giom11.lcTogliatti salutava l'alba dell'anuo nuovo. Tut– to IMciava credere che sarebbe sta– to un anno relativamente tranquillo; la situazione internazionale, do1,o la rottura d'equilibrio provocala clai fatti di Corea si andava lentamente riassestando, la guerra Cre<ld11 si era stabiliz:1..utae faceva il suo corso; le inquietudini nell' Europa Orientale erano state stroncntc, prima con la condanna di Tito (• il partito comu– nista iugoslavo nelle mani drgli as– sasaini e delle spie "' cvmc suonava H titolo della dichiarazione del Co- 292 min.foi-111 che Togliatti, presente alla riunione, aveva 1ranquillamcnle sot– toscritlo); poi con le forche elevale in tutti i paesi di democrazia 1>opo– lare co1t1ro i presunti amici dell'as– sassino (chr ro~ge1to tli <1uei pro– cessi, 1>ii1 che {,!'liimputati direlli, fosse Tito, fu chiuramcute enunciato dal procuratore del processo Rajk, Ala pi: « Questo processo in realtà non è il processo di Laszlo Raik e dei suoi complici: sono Tito e i suoi accoliti al banco degli accusati. Con– dannando Laszlo Hajk e la sua ban– da di cospiratori, il tribunale del popolo ungherese condanna ugual– mente, nel senso politico e morale, i traditori della J ugosJ.n,ia, la banda criminale di Tito, Rankovic, Kar– dely e ,Ojlas. È in ciò, precisamente, l'importanza internazionale <li quc- . sto processo D), Mutamenti repenti– ni, cnpo\folgimenti di fronte, rove– sciamcnli tattici erano certamente posihili e nnzi, sull'espcrienzo del passato, probabili, ma qualunque mntamenlo non avrebbe offerto di[– ficohà pili che normali, sulla. base dei due punti che il partito aveva ormai accettato come principi eque– stioni di dotlrina. e come me1ocli d'azione: In (edehà a Stalin (t guida di tulio l'umanità che vuole verso il socialismo e nella pace progredi– re » (Togliatti), e In fodchà all'U-

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