Volontà - anno X - n.6 - 1 febbraio 1957

anni di routine vale ormai la morale dei capi: qui si fa l'halia; o si vive, Di fronte a questo dramma. per -chi vi partecipa dnl di fuori, il solo .aiuto possibile C il parlar chiaro. J soliti compagni di strada, che per non creare di!ficoltà, a1·consentono al silenzio, o 1eutano pietose mano– vre di salvataggio, in realtà vengo– no in aiuto solo alle burocrazie, chiudono, anzichè favorire, il pro• cesso democratico, scoraggiano quan– ti, all'interno dello stesso partito, stanno tcutnndo una lotta, che forse ormai è solo per la salvezza dell'ani– ma. Ma anche così fosse, essi hanno bisogno non di strette di mano com– prensive, ma di una spietata since– rità. Questo vale soprattutto p~r i socialisti, sui quali incombe una responsabilitì, decisiva. Momenti co• me questi sono essenziali per la ma– turazione democratica del prolcta- da: Comu,ii1tì, n. 45, dicembre 1956. riato, il quale non deve a nessun co– sto restarne vittima, ma servirsene invece per fare nuovi passi avanti, creando sulla lacerazione o il depe• rimcnlo degli slrumcnli del confor. mismo, organismi nuovi, che rispon– dano ai bisogni dei tempi e a!lc sue reali necessità di sviluppo. La crisi comunista ha obbiettivamente ria. perlo la lotta non tanto per la guida politica del proletariato (che intC• rcssercbbe meno) quanto per le nuo– ve forme e i nuovi metodi della sua o:-ganizzazione, per il suo stesso av– venire. Se i socialisti non saprnono coraggiosamente mettersi alla testa di questo molo di ribellione e di sconforto, mutando l' amarezza e il rancore in rinnovata energia, altri lo forà, tenta gi~,di farlo, e sarannQ probabilmente oilri inganni, e ml avvenire pil, oscuro. R. Z. PROCESSI Mohi clamorosi processi si sono succeduti alla ribalta in questo decennio dalla ca– duta della di11a1ura fascis1:1. Se non ahro in regime democra1ico ci è 110.ssibile,con que• sii 11ubblici dihauiti giudiziari, farci un'idea delle colossali truffo, della profonda im– moraliti'1 e dell'assoluta mancanza di couit:11za umann e civile r.hc imperversa in così vasti s1ra1i della 1,011olazionc, in alto cd in basso. Dal processo delle ,·al11le a quelli più recenti del traffico di stupefacenti e dell'lm. mobiliare di Roma, dai processi Graziosi, Egidio•Annarella, Giuliani, Pisciona, a quello nnuale Mo111e11i, quale succo possiamo 1rarrc? Grandi apparati di forze del– l'ordine e di polizia, numerosi ed mmeri giudici, numerosissimi loquaci e contrastanii 1estimoni, periti e i;u11criti che <liscu10110,senza 3rri,•are mai ad una conclusione franca e lineare, come pure iu qualche modo potrebbe e dovrebbe essere possibile, e num- 1agnc di carta stam1>ata e di rolocalchi che profondono le verilÌI più disparalc e con– traslanti. Lasciamo da parte le considerazioni sulla vasta opera di diseducazione e di confusione generale che da sole has1ano a fare arrossire per il li,·ello culturale del pubblico italiano, ma può un ciuadino 011es10e di limi1ata le,•amra senli~i 1>rote110 cd a\'er fede ncll'amminislrazione della giustizia, di l"Ui lo S1a10 si proclama tutore? E ,·aie di tener sù lanti vasti, complicati e dispendiosi apparati slalali, se come con– clusione finale ogni cittadino, coscìen1emente o incoscientemente, finirà per con. ,·incersi che chi ci sa fore riesce ad avere rispeuo e a godersela e chi invece è pavido, paga atrocemente anche quello quello che non ha mai fauo? 301

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