Volontà - anno X - n.5 - 1 gennaio 1957

MANDATELI LASSU' J DEPUTATI sono mandati in Parlamento per fare le leggi ed è na- turale che pensino anche per loro. Infatti, nello scorso mese di lu– glio in seduta segreta, da nessuno udila all'infuori dell'aula di ì\ionte– dtorio (neppure dai corrispondenti dei giom1.1li«L'Unità», l'« A– vanti! » e la (< -Giustizia >>, che pur sono sempre vicini al Parlamento) i deputati si sono dati la p·ensione. E che pensione. Lo << Statuto de11aCassa di Previdenza >> approvato dice: l< Il deputato che abbia compiuto il 60° anno di età e cinque anni di mandato parlamentare, ha diritto ad una pensione mensile di 50.000 lire. Il deputato che abbia oltre cinq~e anni di servizio parlamentare ottiene un aumento di 5.000 lire al mese per ogni anno di ... fatica parlamentare, fino al limite massimo di 100.000 lire mensili ». Tutto ciò essi ottengono versando a11a Cassa• di Previdenza la somma di lire 12.500 al mese, cioè 750.000 lire in un quinquennio. Se si pensa che, dividendo le 750.000 lire per 50.000 che percepiran– no al mese, verrebbero ad esaurire il fondo nel giro di 15 mesi, si comprenderà (malgrado tutte le assicurazioni ora fornite alJa stau:'.pa dal Comitato interessato) come questa cassa non possa vivere del con– trihuto mensile fornito dalle trattenute dei parlamentari. Chi inte– grerà quanto mancherà al fondo? Con quali denari sarà coperto il disavanzo che si produrrà? TI comunicato del Comitato di Amministrazione della Cassa di Previdenza non accenna chi integrerà il fondo. Chi dunque lo inte– grerà? Nessuno risponde a questa domanda. 1\fa quel che interessa fare osservare è che questa volta non c'è stata nessuna protesta, nessun voto contrario. In questioni di man– giatoia non c'è destra, centro, sinistra; c'è <C l'Ordine» privilegiato dei parlamentari, nell'ambito del quale tutti sono colleghi, fratelli. Rappresentanti della sovranità popolare? Rappresentanti cli se stessi e, per necessità di cose - nella situazione a1tuale - funzionari dei 254

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