Volontà - anno X - n.3-4 - 1 dicembre 1956

losofici o politici. Questa fu la sua grandezza, e se abbiamo aggiunto che Fcrrer indicò al mondo - che scivolava verso la sua perdita -, la sola via di salvezza, è perchè solo la scuola quale egli la concepiva, può inculcare il senso di responsa– bilità neCessario per compiere i do– veri che la natura razionale impone, Il clima intellettuale io cui jlJ;j formò Ferrer Di fronte alla revisione dei valori imposta: dal presente, sorge sul pia– no ispanico una esigenza: quella di domandarci in che consiste, spoglio d'ogni letterarietà, l'apporto positi– vo di quella generazione che, rea– gendo alla disfatta del '98, (u la pri, ma a lanciare un grido d'allarme ed a ribellarsi ad una realtà vana e im– perfetta, fallimento dell'avvenire na– zionale. Non è possibile circoscrivere la reazione del '98 a quell'episodio sto– rico (perdita delle colonie), sotto il cui segno nacque; lo scontento, il disagio della coscienza spagnuola, provengono da ,lontano, preceduti da altre delusioni, da altri scacchi, tal– chè sussistono ancora in spiriti pur illustri come in Ortega. I pensatori del 98 affrontarono il problema sotto la duplice prospetti– va psicologica e storica. Per essi, la causa clel male andava ricercata nel tipico individualismo della razza, e la rigenerazione dove,,a scaturire da– gli elementi positivi del passato, da quelli insomma che costituiscono la grandezza storica e letteraria della Spagna. Certuni, come Ganivet, spe– rano di ritrovare sul piano intellet– tuale <1uanto fu perduto su quello politico, compromesso di un confor• mismo che non soddisfa nemmeno il suo autore. Costa, al contrario, esige che si suggelli per sempre il sepolcro del Cid, nella speranza di salvare il suo paese con un apporto europeo. La inefficacia di questa corrente è molto discutibile. Certo, questi pen– satori, quelli che potrebbero e~ere inclusi nella categoria dello « esprit de finesse » si sono lasciati trascina– re da un'ambizione il cui fondo era fatto di disinganni, di delusioni, ger– mi di disperazione e di sterilità. Non dimentichiamo, tuttavia, che il senso profondo di quella generazio– ne consiste uell' aver saputo risve. gliare la coscienza nazionale, che reagiva contro un nefasto stato di cose creando un ambiente favorevo– le alla scoperta di vie nuove. Uno stesso sentimento .Ji accomu– na tutti: la ribellione, atteggiamen– to pili che giustificato, conseguenza degli avvenimenti, aderente in tut• to alla psicologia spagnola. Se da un punto di vist.a globale il settore che assunse quell' atteggia– mento era esiguo, non si deve di– menticare che in Catalogna la pro– testa si mauiCestò per prima e si di{. fuse con ampiezza, improntata alla pili alta coerenza. Questo movimen– to conferiva alla vita catalana una struttura che attingeva una forza ed un valore storici che non potevano far difetto alla vitalità di quel po– polo. Quell'ambiente e quel paese det– tero la vita ad un uomo come Fran– cisco Ferrer, che, permeato dalla ideologia del '98, la supera, pcrchè, essendo pili umano, vede più lonta– no e pili chillro. Ecco perchè la sua personalità supern il quadro nazio. naJe .e diviene universale, cosa che

RkJQdWJsaXNoZXIy