Volontà - anno X - n.2 - 1 settembre 1956
H 1>arlito rivoluzionario che, per il successo della rivoluzione, sopprime la libertà degli avversari e dei propri membri, ciò facendo soffoca Je forze creatrici delle grandi masse prolela. rie e condanna il nuovo regime a di– ,·entarc sempre più tirannico, favo– rendo la formazione di nuovi privi– legi. Dello questo, passo ora ud alcuni argomenti parùcolari. Gli scrittori russi e il popolo .Mi è molto piaciuto il tono amj. chevolc col quale Fcdiu ci ha parla– to Jell:l vita attuale degli scrittori russi, della loro fedeltà alla grande tradizione letteraria del loro Paese e :dia sua carattcrislica principale, ramore del popolo. Anche noi rispettiamo e .:nnmiria• mo i grandi scrittori russi del secolo scorso, Gogol, Tolstoi, Dostoiewski, Cecov e gli altri. Nati io Russia, essi appartengono alla letteratura mon– diale. Ma, appunto per il rispetto che noi dobbiamo a quei grandi, siamo costcclli n constatare che la loro tra– dizione, ·proprio in Russia, ha subito una interruzione. La frattura si è prodotta su un punto fondamentale: la difesa degli oppressi e degli umi– liati contro il potere arbitrario dello Stato. Certamente, non si può d.imen– ticare che al tempo di Gogol, di Tol– stoi, di Dostoiewski, a potere era za• rista; e io non intendo stabilire aJcuu paragone, nè aprire la minima di– scussione .sulle ana1ogie eventuali di quell'epoca con la djttatura di oggi. Ma, poichè Je sof{erenze materiali e morali del popolo russo non sono ces– sate, poiehè l'arbitrio poliziesco ha raggiunto in Russia forme inaudite, poiehè milioni di uomini sono stati deportati e costretti al lavoro forzato, poichè intere nazioni sono state .ster– minate, e l'avanguardia rivoluziona– ria stessa decimata, mi sarà lecito constatare che noi non troviamo al– cun riflesso di (1uesta s1>aventosa real– là nella letteratura e nell'arte sovie– tica conternpornnea. Non intendo mellcre in causa delle persone, nrn u– na situazione: la situazione degli scrittori e degli artisti in Russia. Fino al XX Congresso del Partito comunista russo, sarebbe stato rituale da parte vostra, coUeghi sovietici, ne– gare questi fotti; ma Ja loro <lennuzia è oggi u((ìeiale. Oggi viene ul.ficial– mcn1e ammesso che vi è stato un pc• riodo di terrore con ,•asti massacri di. innocenti. on ci è stato ancora spie– gato mediante qua]e espediente dia– bolico gli innocenti si eoulessassero colpevoli di delitti immaginari. La opiojoue internazione aspetta duu– <1uedi conoscere il resto dell'orrenda realtà. Voialtri, scriltori sovietici, non potete evitare clic vi si rivolga <Juesla precisa domanda: E voi? Co– sa facevate voi? O piuttosto: cosa si faceva di voi? 1 el momento stesso in cu.i voi ri– prendete i contalti con noi, questa è una domanda d'obbligo. Come è sta– to possibile che quella grande tradì• zione da voi ricordata sia andata perduta? Si può forse 1>ensare cl1e ]a sorgente di generosità, d.i fierezza, di coraggio che dava tanto fasci.no alle OJ>ere dei vostri precedessori dell'e– poca zarista si sin essiccata? Eviden– temente no. E, per questo, non è voi individualmente, che io metto in cau– sa ma il ,•ostro regime. Non parlate dmu1ue d.i una conùnuità della tradi– zione letteraria nissa. 99
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