Volontà - anno X - n.2 - 1 settembre 1956

totalizza nei fatti Ja promessa con– quista-clellc-masse, intrapresa dieci anni fa da Georges Fout.cnis con tutti i me..:zi e con il disprezzo di tutta la ,,erità, di tutta la lealtà, di tutta l'onestà. Ormai la situazione è chiara. Dopo aver liquidato l'anarchismo nel qua– dro dell'ex F.A., sottomessa alla sua direzione occtùta, J?ontenis ha finito di liquidare tulio ciò che rimaneva di vagamente libertario nella F.C.L. dove egli regnava apertamente, e nel– .lo stesso tempo ha ucciso Le Liber– taire. Oggi sacrifica il guscio vuoto di un organismo mortalmente parassita e, rinrns10 solo, cerca un'altra noce per <!i,•entarne il verme. Gli è neces– saria una soluzione di transizione verso l'ipotetico aggruppamento che Jo farebbe vivere e che lo presente– rebbe fra quattro anni alle •prossime elezioni gcncrflli. La Federazione Co– munista Libertaria ha vissuto; l'In– ternazionale Comunista Libertaria è morta. Viva il Fronte dei ventisei ri. voluzionari: viva il Cuturo !Partito Operaio Fontenista. Ecco, dove dicci anni di attività incessante, fobbrile, ,uaniaea, banno condotto un militante molto dotato, che avrebbe potuto, sbolscevizzaodo– si, essere utilissimo alla causa liber– taria ed operaia, ma che non è riu– scito che a nuocerle ed a nuocere a se stesso. Non c'è quasi <la sperare che Fon– tenis ritorni indietro, ma noi siamo giìt tro1>J>0in ritard.o per rettificare tutte le aberrazioni che hanno per– messo la disastrosa impresa di que– sto liquidalore professionale di un movimento sano e vivo. BiSOf,"llanotare questo fatto: que- sto Uquidatore si è presentato come un costri,uore, come un organizzat-o– re. Quando egli ha creato iu seno all'Orgtmizza:ione Pensée et Action (anch'essa forte di una ventina di membri di cui aveva potuto domina– re le personalità embrionali al punto di farne a suo tempo i suoi strumenti 1>assiva111entcdiseiJ)linati), i giorni fausti dell'agitazione del dopo-guerra erano passati. Con la guerra dei bloc– chi, Ja situazione privilegiata del l,i– benaire e della F.A. (come sola op• posizione antigovernativa uscita dal. la resistenza popolare) gli sfuggiva e la pazza demagogia comunista atti– rava cli nuovo i malcontenti ed i de– lusi. Si rientrava nella n,:mnalitì1 d.e– mocrati.ca , con tutti gli scoraggia– menti che questo rappresentava da noi per gli uomini favorevoli alJ'azio– ne immediata e con 1>rospettive a corta scadenza. Si riprendeva, dopo l' intennez– zo degli scioperi selvaggi e dei moti di rivolta, il compito di e– ducazione e di elaborazione <I.elle idee, senza il quale niente cli solido 1>otrcbbc essere fondato, e che è il compito quotidiano del movimento libertario. Questa «stagnazione» questo «indietreggiare» apparente del movimento, rimanevano inspie– gabili a dei giovani elementi senza formazione e .senza esperienza: co– storo si rifiutavano di avere 1111 ruolo meno spettacolare e cli rinunciare alle illusioni dj cui essi erano stati nutriti con troppa compiacenza: at– taccati ad una tradizione di rivolu– zionarismo verbale e di un profoti– cismo apocaliuico, essi cercavano dei responsabili alle loro delusioni di ri– ,•oltati velleitari. Gliene proposero una e l'accettarono con entusiasmo. 93

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