Volontà - anno X - n.2 - 1 settembre 1956
di macchina tra altri elementi di macchina, e secondo piani interamente prcdetcrmhiati dai costruttori della macchina, senza alcun intervento loro come persone. La fabbrica che irreggimco1a, la fabbrica in cui più non si fatica ma nemmeno pil, ci si rallegra di ciò che si U1, cioè un <Juid che riesce a toglier d'un colpo Jibcr13 e gioia proprio al nostro lavoro: non è <1ues1a]'immagine d'un nemico? Nella luce di <1uestc chiare volontà, inebriante prospetti.va d'avvenire, la Fabhrica-comuniti1 si delinea. Non irrealizzabile, poichè i suoi elementi essenziali son già tutti <ltLi,ora: bas1a che la volontà d'ognuno di noi agi– sca, cioè che ci voltiamo utilizzando quegli elementi verso nuove-condizioni anzichè continuare passivamente nel come-si-è-fatto-sempre od anche nel (deciso da « altri ») come-si-deve-fare. Umi nuovn scienza, la t< scienza-delle-relazioni-t1ma11c-nclla-fabbrica )>, s'illude ed illude d'esprimere un bisogno di riportare a termini umani il lavo,·o nelle fabbriche meccanizzate. Nello stes::.o momento in cui l'esprime, partendo dalla constatazione dell'inumanità del lavoro di fabbrica com'è oggi praticato, essa però devia la ricerca jn semi che con.serveranno proprio alla fabbrica l'errore radicale d'inserire le per;;one vive tr:1 macchine inerti come se fossero quantità som– mnbili, cioè riducendo )e pcraonc 31 livello della macchina per realizzare (a ro,•escio) il minimo dj omogeneità senza cui un funzionamento congim1to uomo-macchina non si può a,·ere con e!fieicnza •ragionevolmente buona. Il proposito medio è: data !:i fobhrica qual'è, come si può assicurare in– centivi validi per la miglior produzione al costo piì1 basso (che è e rimane il problema principale: la nuova scienza non !a che iudagnrue gli aspetti psif'ologici) e però rendere il lavoro pili gradevole, i rapporti umani meno gelidi - s'inlcnde concorrendo al fine stesso della miglior produzione al costo pili basso? [dee barb:tre ne deri,·ano, al limite. come la musica nelle orficiue per operazioni a ciclo continuo (in~tolamenlo, montaggio, ecc.: v. Heinz, v. Olivelli): inumane nel profondo seppure «progressive» in apparenza. Trat– tano la mente dell"uomo o donnu a) lavoTO f'ome una macchina anch'essa, che se la Ei lubrifica meglio (con mu:,iche ad hoc) ru.nziona meglio e rende <li pili. Tnttavin <JUC"-ta ntto\·a scienza anche riscopre veritì1 profonde che sono" sommerse insieme al buon ~cnso nella burocratizzazioue e meccanizzazione dcllu fabbrica. È accaduto. :id es., alla IBC d'accorgersi che il ridare a cia– sc1111 operatore di macchina nu pur minimo campo d'iniziativa risulta 1>iù cfficuce (in rendimento n:c<'f"anico comple~;:ivo macchine più uomini) del- 79
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