Volontà - anno X - n.1 - 1 agosto 1956

beri e la patria de.i coraggiosi )), bi– sognava « lottare per cmanci pare gli spiriti .... da superstizioni orientali, che non valgono più a sorreggere il mondo occidentale. ». Te]l'nnno se– guente, egli protestava, contro lo sforzo di Clara Booth Luce, di per– J>Ctuare « una delle p.il1 banali falsi– tà: quella che la miscredenza sia si– nonimo di Cournnismo » (scrive Ewin Wilson, in << The Humanist », organo dell'Associazione Umanistica Americana, di Aprile 1956), con una lettera al « New York Herald Tri– bwie » .cfel 24 Novembre: « Una ac– curata indagine m'ha persuaso che il 75% dell'alta cultura, degli scienzia. ti, degli s1orici, non condividono la fede della Si1,111ora Luce, che la vita sul nostro pianeta sia il preludio di tln Ciclo o di un Inferno, o che noi siamo i figli cli un Padre Celes1e per– sonale. La loro convinzione si è che noi dobbiauw dor.1.:arci di raggio:n– gere una vita abbond:mtc, <1uaggill e adesso, indipendentemente da una realtà so1>rannaturale o d;.\ un'ipote. tica vita futura; ma pure essi, 1>er]a maggior parte, non credono neppure un istante che il Comunismo sia una forma ideale. o almeno desiderabi– le della società ... La Signora Luce si dà un gran da Care per acldittarci i membri del Partilo Comunista come tanti atei. Anche ee lo fossero, però, non ne seguirebbe che tutti i Comu– nis1i siano stati sempre atei, nè che tutti gli atei siano sempre Comuni. sti >>. Edwin Wilson termina la relazìo. ne di nn suo incontro recente con l'Eaton, con le parole: « Per quan– to noi giudichiamo che l'Umanesi– mo sia inconciliabile con qualunque forma di governo totalilario o auto- 30 ritario, e con <1ualun<1ue sorta di disciplina arbitrariamente imposta sulle vite e le menti degli uomini, crediamo che tutti gli esseri umani debbano, se desiderano la concilia– zione reciproca, tenersi a distanza di colloquio: ed è ahneno possibile che un ponle a questa com1>rcnsione venga ge11a10 negli incont,ri o « riti– ri )) di Pugwash, e che essi aprano 11.na via alla conciliazione». li invece dirtìcile giudicare se in. tercorrc una « distanza di collo– <plio >) op1n1re di antipodi, e se sia 1>ossibile cc gettare un 1>onte », fra la mentalità 11 Umanista» e <1uella ortodossa che le sbarra la strada, ad es. nello studio: « La libertà e Ja teologia », del Rev. Francis J. Con– nell, Decano della Scuola cli Sucra Teologia ,del.l'Università Cattolica degli Stati Uniti: <e La conclusione logica da trarre ·dalla dottrina della Chiesa Cattolica che rivendica la sua qualità di sola vera Chiesa fondata dal Figlio di Dio, autorizzata a in– segnare le Sue dottrine con intalli– bi le certezza, è che tutti gH esseri uman.i sono obbligati ad affigliarsi a questa Chiesa se ,,ogliono salvar. si.... In altre parole, nessun essere umano possiede la libertà morale - la sola vera libertà - di rhnane• re fuori dalla Chiesa Cattolica o di appartenere -a qualsiasi altra orga. nizza1.ione religiosa a pre!erenza del. la Cattolica. Per molti, quest..'l posi– zione incondizionata e senza com• promessi, appare sommamente arro– gante e autoritaria, e provoea in essi un' immediata reazione e dcmutzia delle pretese Jella Chiesa. E certo l'idea corrente di« libertà di culto n

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