Volontà - anno IX - n.12 - 1 luglio 1956

gid, prO\'Ocarc l'inten·ento del Comune coi servizi d,elrac11ua, dell'autobus e (ar COIÌ Hlirc il 1•rezzo delle aeree circostanli che tSia J)Ossicde. L'autore riCO<daehc ·per i piceoli ('Omuni di montagna ci sono leggi cli& nutoriuano i « Consigli di valle » o <1 .Comunità monta. ne II che dovrebbero im1>00 ire lo Gpopola- 111cntodelb montagna. Que..te comunilà do. vrcbhero 1ro,•are nella solidarietà dei pie– coli comuni 361iociati e poveri, il modo di prowedere alle -proprie net':eHitù. )la molto .. -peuo è la miseria che è messa fo comune «I in (!U«to modo i problemi non €Ì risol– vo110. Da dati ~•atistici, che J'autoni fornisce, ri~ulta d1e i servizi di utililà 1iubblica deb. bono euere m unictpali:t1.ati , perdi(! in que– .10 modo la loro gestione e n1e110.coitosa e più efficiente di quella degli enti privati, il J)ii1 delle ,·ohe ,ovvcruìon:ui dallo Stai'ò .. cioè con il danaro di tulli i cinadini. .\. S. affemu, che i comuni autonomi oo• <>litui..cono la base della futura 1Unità eu• ropea. E ricorda clie e5iste .già un Consiglio dei Comuni d".EuroJ)a fondato a Ginevra ne-I 1951 che corns>rende 40.000 comuni, tra Belgio, LuS€emhurgo, ,Fran<:i:i,G«niania, J. talia cd Auslria, che ii è ,già dnla un11Carta dcll'11utonomia Comunale (riprodotta in ap. pendice) che è il (( Jlarigclo a cui tutti i co1111111i debbono ispirarsi. per conq11istare la loro indi1Jenden:a pur 5empre con il con. /rollo necew,rio de,' poteri acce11trotori. del– lo Stato». 11 libro è 1,ieno di tanle buone idee che a11che noi anarchici J>Otremmo 60U0ttrh'e– re. Ma bast«ebbe questa c011clusiooe finale per can«llarlo tulle. Qu~ta libera comunità europea cht" è già sor1a 3 Ginovra oon un proprio vangelo a cui tutli i comuni del mondo debbono i6pÌ· rani e la negazione del libec-o oomune, il quale de,·e sor,gere loca..lmente (;J)Ontanea. 111en1ccon una fisionomia prOJ>ria ris11011- den1e nll'ambie111e e alle necessità. E chi s1abilirà dei limiti al controllo ncceuario dei po1cri accentratori di uno Stato che per iua natura è vorace? Così, risuha chiaro che A. S. chiede l'autonomia del Comune, 688 ma dcutro le isii1mi:ioni vige111i, !enza in– lat.care l'au1ori1à dello S1ato così come oggi si prese111:1. E <1uea10 è 6Cmplicemente • u- 1opistico ». In questo modo si po1rebbe ar– rivare ad un piccolo governo locale dei co• muni, ma ogni comune risulterebbe, preu'a poco quello che è oggi una cellula cos1i1u– '1i,•a 11011 della Società nrn dello Stato. JACKBAILEY Il movimento coneratlvo lo logbllterra Opere NuO\'C, Roma, J956 G. B. In 63 pagine, Jack Baile)·, fa la 11toria del 111ovi1nentocoo11cra1ivistico in J.ngbil– tcrra, llalle sue origini (184·1), con la OO• ,1i1u:iione della Società Cooperativa Egualì- 13ria lh:i Pionieri di Rochdale (di .-ui è ri– prodot10 l-0 Statuto) .:1inostri giorni. Jni– zialmen1è, il mo\•imento cooperativislico si .propo1~e\·a degli imenti 11oc.iali. &.so era sotto l'influenza del ilOcialista Robttt Owen (1711-1858) delle 6Ue « comunità di ,illag• gio » @Orte in ,nolte parti (e che furono ~offocatc dall'amhienle ostile di allora) e cl1e si proponevano di 60llr.:1rre allo drut• tamento dei 1iadroni i lavoratori, uomini, donne e fonciulli, ~he nel secolo XIX non dipendevano dal padrone non 11010 come b– vormorì, ma anche come eonswnatori per• cht! erano obbligati di comperare il p,:me C(I il companatico nelle botteght> che ap– :Partcneva110 agli stessi .padroni <lelle fab. -hriche e delle officine. J•er6, le eournnità di Villaggio di Robert Owen, che dovevano entr.1re in rela,:ionè tra di loro per proVl'edere oon il lavoro di lutti ai bisogni cd al be.neascre di lutti, e dove la competizione tra uomini doveva es– .sere ..os1itui1a dalJa eoopcra:tione, no.:i han. no pii1 nien1e a che vedere oon le Coope– rative di JM'oduzione e di con11untooggi ni– stenti in lnghiherra ldie raggruppano Jl milioni di cooperatori, che comprendo,10 più del 25 11ercento del oommercio nazio• nale e, <1uelle agricole, i due terz.i dei col. ti\•atori britannici. I propo~ìti soe.iali ì11i:tiali si ,ono timar-