Volontà - anno IX - n.8 - 1 febbraio 1956

3 LAV ORATORI E POLITJCIIN GRECIA Atene, novembre 1955 LO SFACELO economico, la crisi sociale e l'instabilità governativa sono stati, in Grecia, la triste eredità «politica,, dell'occupazione del paese durante la guerra mondiale. Poco mancò che la guerra civ i le non costrin. gessc fa Grecia a mettersi nelJa fila dei satelliti di Mosca. Quattro scrutini parlamentari (1946, 1950, 1951 e 1952) danno un'idea del clima in cui il paese ha vissuto in questi ultimi dieci anni. Tuttavia, l'aiuto americano, il lavoro fiducioso degli operai e dei contadini, hanno permesso la restaurazione dell'apparato produttivo del paese, e di conser– vare alla Grecia la sua indipendenza. Questa restaurazione economica ha avuto per conseguenza la rinascita del capitalismo, più duro e pili rapace che mai, mentre i lavoratori, nonostante il peso della loro massa, non mi– glioravano per niente la loro situazione materiale. La borghesia, profittando del periodo d'instabilità politica in cui i nuovi partiti sostituivano i vecchi, in cui le Cusioni e le scissioni si mol– tiplicavano, prendeva a poco a poco coscienza della sua forza e portava al potere il Rassemblemenl f/ellénique (R. H.) del maresciallo Papagos. Que– st'ultimo, investito da una maggioranza schiacciante, prendeva nel 1952 le redini del governo. Il suo programma: togliere il paese dall'intricata situa– zione politica in cui i governi precedenti l'avevano fuorviato ed assicurare in questo modo la << stabilità governativa >>, In mancanza di veri partiti po• litici e di leaders rappresentativi, il paese aveva ricorso, per la soluzione dei suoi problemi, ad un <( messia ». Fu l'ora del generale Plastiras nel 1950, del maresciallo Papagos nel 1952. La comparsa sulla scena politica di queste due personalità militari, segnò ogni volta lo sfacelo dei partiti tradizionali: il partito popolare (Tsaldaris) ed il partito liberale (Venizelos). Ma, mentre la clientela elet– torale del partito 1)01>olare 1>assava al movimento di Papagos, il partito liberale. che fu per eccellenza quello della borghesia, perdeva la sua ba!;e i;ociale. Artigiani ed operai che l'avevano seguito trovava.no rifugio, se– condo la loro origine, in altre formazioni politiche, tra altre quella dei comunisti. Così, mentre con il maresciallo Papagos la destra si ricostituiva, il partito del centro rimasto senza capo con la partenza di Venizelos, spar– pagliato in una quantità di altre formazioni e di gruppi che si divoravano tra di loro (Liberali, E.P.E.K., D.K.E.L., ecc.) cessava praticamente di esistere. D'altra parte, l'assenza di un movimento operaio capace di edu- 431

RkJQdWJsaXNoZXIy