Volontà - anno IX - n.7- 1 dicembre 1955

RIFLESSIONE INATTUALE E' FREQUENTE accorgersi, nel nostro tem,po, che u,1,'mttica specie di « diverti.ssemeut ,, - in. passato proprio di pochi, di gente o seu::a pensieri o con più pensieri del necessario - si va diffondendo in cerchi sempre più ,iu.merosi, come una nu~chia d'olio su, wt tessuto pront.o per assorbirla: quello di starsene olim.pici alla finestra a guardare uomini e donne che passano dinanzi a noi, e di ragionare ~opra le loro follie ed i loro eroismi, la loro be.stialità e la loro unum.ità. J->er troppi tra noi gente d'Italia del 1955 (e non. solo d'lwlia) tro,,po spesso la scuola in cui studiamo diviene estranea, l'officina in cui lavoria• mo diviene estranea, ogni <:oncreta sede di azione $OCiale par vtiota d'in.• teresse proprio. Quruito più pittcevole ncceu.arlc come un cast.igo-di-dio che non si può evitare. Ed appena liberi da quei pe11sare-per-fare ci affrettiumo u conversare con al1.ri- i11telligenti-come-me, per dirci: Tizio sbaglia, Caio !/.baglìa, Sem.pronio sbaglia. Questo è mal / ctt.to. E perchè ,w,t /anno cosi, o cosò. E per far ben.e dovrel,bero regolarsi in <Juestomodo o i,1. quesi'<lltro. E CMÌ via. Quanti di tali pseudo-ragionari senza legame con alcuna propria azione concreta o proposit.o o speranza d'azione futura, puro « clivertisse– ment ». Eppure è tanto ovvio che il mondo, se deve cammì1tare, lw bisogno non di i,iterpretaz"ioni ma di azioni, cioè clte il pensare serve t,olo in quanto orienta e 111ostiene il far--e.E' così evidente che solo il qua,ito di azione ch'io compio giorno per giomo giust.ifica e vivifica la mia critica di ciò che fanno gli. altri; che solo quella mia-azione - con la sua fatica. i/, suo rischio - può efficacemente saggiare per me il 1Jaloredelle idee che espri• mo al mio prossimo. Ma è tanto piacevole (e facile) porsi alla finestra, magari addirittura fermarsi come il poeta « ,wlla piccola ca.sa dinanzi a cui passa la strada degli uomini » e t.rauenervisi tenendosi fu.ori del loro moto, in amabili c01wersari o con i propri libri o con i propri simili. 394

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