Volontà - anno IX - n.7- 1 dicembre 1955

7 VERSO L'AUTONOMIA DEI SINDACATI? ·LA BO.MIBAdi quèlla che ormai può essere chiamnta la « crisi della CGIL » è scoppiata con la sconfitta subita nelle passate elezioni per ]a Commissione Interna negli Stabilimenti torinesi della FI!.AT, che contano circa 30.000 dipendenti. A quella sconfitta ne seguirono altre, più o meno importanti, cui corris,pose un aumento di voti a favore della CISL e, in piccola parte, anche della UIL. :Ma dopo vari mesi, ]a crisi ha subilo un notevole arresto. L'altro giorno nel piìi grande stabilimento milanese, alla Pirelli, che conta 14.000 dipendenti, di cui 10.000 operai, la CG:LLha man. tenuto ancora la muggioranza, assicurandosi 9 5eggi su 15, mentre la ClSL ne conquistava 3 e la UIL Ci. Però una leggera flessione si è ancora avuta, poichè non solo la CGIL ha 1:.erduto un seggio rj9petto all'anno scorso, ma la CISL e Ja UIL hanno avuto un notevole aumento di voti. Subito dopo il disorientamento iniziale ,provocato da1la sconfitta im– prevista alla FIAT, i dirigenti della CGIL sostennero che essa era stata pro– vocata dalla politica di discriminazione padronale, che, intervenendo nel giuoco della concorrenza sindacale con iniziative di natura paternalistica (come i premi saltuari <liscriminat.i per il rendimento nel lavoro e la non partecipazione agli scioperi) e di natura terroristica (come il licenziamen– to degli elemCl!_li,più attivi sindacalmente o la minaccia di licenziamento per <JuelH sospetti di attività sovversiva) avrebbero favorito il ripiega– mento della J>arte dell'opinione fluttuante dei lavoratori verso coperture sindacali piì1 accette e concilianti, an1icJassiste, quali la .QISL e la ULL. Ma in seguito non si potè nascondere che una parte delle ragioni della sconfitta andavano ricercate negli errori di impostazione della politica sin– dacale della CGIL ne11a sua struttura organizzativa antidemocratica, che aveva finito con il far perdere il contatto dell'apparato burocratico con la base degli iscritti e dei simpatizzanti, nella obbedienza cieca a direttive politiche che facevano fatica a tradursi in termini di rivendicazioni com– J>rensibili e accettabili da chi, 1mr non afferrando il senso della grossa po– litica, conosce però i bisogni della sua vita lavorativa di ogni giorno. Così a poco a ipoco, la parole d'ordine dell'autocritica, d.e1la revisione dei si– stemi organizzativi, dei ritorni ai contatti con la base, si è fatta strada, prima titubante e poi sempre più franca e coraggiosa. Alla ripresa regi– strata successivamente alla Pirelli - ripresa o tamponamento - non è estra– neo questo senso nuovo della rcalti,, pili smagato e piì1 vigile. In una circolare indirizzata ai sindacati cd ai lavoratori da parte del Comitato Centrale della FIOM (a(filiata al1a CGIL), in calce a una traccia di temi da discutere nelle assemblee periferiche e federali, che precedono il IV Congresso Nazionale della CGil,, annunciato per il periodo dei pri- 367

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