Volontà - anno IX - n.6 - 1 novembre 1955

A N 330 T o L o G BAITA DI CONFINE Perchè se vi sono frontiere è sterminato il cielo. Non altro a varcare che rupi e fiumane, esultando, e l'onde senza foce che pure una mutevol vita svariano di luci e carole, e. han gli orizzonti a labili confini, e, innumeri sorelle dei delfini, festeggian la prora d'ogni improvviso monte ed ogni rena esplorano canora– mente. Tutto regno del ~ole. Tutto, divine impronte. S'io varcherò gli abissi e le fiumare e i turbini oceanici, varcare pur io saprò un divieto ecl una stanga. Chi primo la interpose tra zolJa e zolla è quei che impose il giogo di là da lui. Fatemi luogo. 1l'rima che s'abbui. Io non ho carte: ho solo freddo un poco. Scorsi una baita per l'imminente sera e, di qua, la barriera non ho iìCOrlo. Fatemi luogo. Ditemi una frontiera sola del cieJo. Non ho passaporto. I A

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