Volontà - anno IX - n.5 - 1 settembre 1955

e che stesse Per scaricarsi velocemente. Mi sentivo come il gaudente che smania dal desiderio. ,Ma ciò non ostante mi sentivo così calmo, mai il mio animo era stato così forte prima. Tuttavia, pur non avendo timore e senza cedere, ogni volta che qualcuno si fermava davanti alla mia porta sentivo i palpiti del mio tuore aumentare. Si deve trattare di qualcosa di puramente fisico, anche se indubbiamente è causato da un'impressione dei sensi. Mi sono reso conto subito dopo che ora capivo qualcosa di nuovo di Gesù. E' l'attesa che costituisce la dura t>rova. Vi posso assicurare che il fatto d'aver le mani tra/fitte da chiodi e morire sulla croce è solo qualcosa di puramente meccanico, che ubriaca il proprio animo in un modo da non poter essere confrontato con nulla d'altro. Ma è l'attesa nel giardino che gronda sangue rosso. Ancora una cosa strana da notare. Non sentivo affatto nessun odio. Solo al mio corpo stava succedendo qualcosa, ed era il corpo di un ragazzo e rea. giva come tale, mentre il mio animo era preso da tutt'altre cose; esso ve• deva bene i minuscoli esseri che circondavano il mio corpo, ma era troppo occupato di se stesso per dedicare loro molta attenzione. E ho imparato cosa significhi essere soli. Si ha la sensazione di esser giunti fino in fondo sul suolo roccioso, quel suolo che solitamente è ri– coperto di egoismo vanità amore e tutti gli altri accadimenti della vita quotidiana, ed è un suolo sensibile, ecco l'elemento che ha prodotto il corto circuito. Esso vuol essère avvolto, vuole sentire intorno a sè una co– perta. Seduto insieme ad altre persone, i loro interessi e le loro chiacchiere costituiscono un balsamo, una coperta che subito si avvolge come un im. pacco caldo intorno alla roccia. Seduto solo, è come una grande scorticatura. Esso non lascia mai io pace, non si può mai leggere Stromniger di Brandes'. L'animo, come il corpo, deve sempre essere in attività, andando avanti e in. dietro sul pavimento. Ho compreso all'improvviso cosa significhi la pazzia, ma capivo che rquanto mi stava succedendo non differiva per nulla da quello che gi:1 mi era accaduto, ed in pochi giorni sarei di nuovo tornato come prima. Ogni tanto vedo una bellissima immagine, e nessuno di voi ne la parte. Sono io che vado a cavallo nella natura. Sento che voglio esser circondato da bambini non da adulti. Ho pensato al mare, e ne ho sentito il desiderio, ma un mare calmo, ·perchè ora non sopporterei il mal di mare. L'immagine del cavallo era strana, mi sentivo quasi ritornare all'iµfanzia ..• K. 'MALTHE-BRUN NOTA BI.BLIOCRAFICA, Kim Malthe Brur1 nacque nel 1923 in Canadit. Trascorse la sua primissima in.fan• :ia in una località wlitaria: furono anni difficili e crudi, che lasciarono la loro im• pronta decisiva su K~m. Tenace la sua passione- per la natura e straordinaria la sua resi- 1 Opera fondamentale nella letteralura danese, n. d. t. 231 1

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