Volontà - anno IX - n.5 - 1 settembre 1955

suo boschetto, tra le cui ceneri a, 1 rà dal vantaggio che ne può ricavare il trovato, oltre il dolce tepore, carni e padrone. Da notare la perfetta buo. frutta colla: e avrà lavorato, a ri• na fede in questo grande filosofo, produrre il fuoco... disinteressato ricercatore della verità Di <1uesto primo sperimentare, e del sommo Bene, cui avrebbe ,,o. molto lontano nel tempo, noi an- Juto adP.guare la vita sociale: è il di11moun po' per congettura; valcn- caso migliore che si possa dare, che doci dell'analogia su cui sempre si non rende tuttavia meno dannosa al costruisce la nostra conoscenza. Ma i 1>opolo la soluzione che venga dal– r~ulzazi sono a noi presenzi, ove l'u- l'alto. Aristocratico, nonostante le tililà duri ancora. Sicchè invenzioni sue eccezionali doti speculative egli e scoperte ci appaiono sempre come non riconosce ca1 >acitò.di evolversi prodotto comune, anche se si risol- alle classi iof~riori, e si irrigidisce vono, nel lampo di genio delt'indi- nell'antica concezione d'uno Stato viduo: Jlerchè questi ha costruito aristocratico, proprio quando i rivol– ,ul patrimonio comune: per la uti- gimcnto sociali, politici, economici lità dell'individuo e della comunità prodotti dalla vittoriosa guerra con– come espressione di ra1>porli inter• lro i Persiani (Maratona 490 _ Salo– jndividuali. Essendo sempre soluzio- mina 480) avevano portato alla ri– ne di un problema, superamento di balta i ceti popolari i i cui errori, limiti e quindi attuazione di libertà. sfociati nella demagogia, andavano Relazione inter-soggettiva non so- invece eliminati aJ>profondendo sul Io ambièntale ma storica (come pa- terreno stesso del regime popolare trimonio che si tramanda), costru- I' indagine sofistico-socratica intorno zione sociale, dunque, è l'esperienza all'uomo, visto come misura della umana per un bene comune degl'in• conoscenza e artefice della proprta dividui: la libertà. - Questa però esistenza. non si estende ,subito a tutti (come Per questa frattura che si determi– sarehhe <li diritto); anzi, man mano na negli strati sociali ad opera del– .che il processo conoscitivo diventa, I' élite, noi abbiamo rappresentato, per l'evoluzione stessa della vita, 1>iù nella storia ufficiale della nostra ci– complesso e richiede come una spe• viltà non esattamente Ja biografia cializzazione, un tirocinio al!a com- delle genti mediterranee, ma piutto. prensione, essa si restringe ad un in- sto l'espressione d.i unilaterali inter– dividuo (lo stregone, il mago, il pro. prelazioni della vita da parte delle feta) o ad una élite (la casta sacer• élites che vengono man mano costi– dotale o politica, o quella dei sa. pienti) che la esercita ai danni della tuendo le organizzazioni politico• comunità, misconoscendo la propria ·sociali e religioso - filosofiche, deter• parentela con questa. Esempio tipi• minando di volta in volta la soluzio. co, uno fra i tanti che la storia ci ne (o le soluzioni) di problemi pro. tramanda: un Platone che proprio pri, pretendendo d.i aver risolto per nel periodo aureo della democrazia tutta la comunità: anc)te quando la atenieee non riconosce alcun diritto cerchia di essa élite si allarga sem– allo schiavo, il cui trattamento è dc. pre più col sorgere a consapevolezza terminato, per lui, esclusivamente di più vasti strati sociali. 216

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