Volontà - anno IX - n.4 - 1 agosto 1955

diantfone lo fl>Ìrito, la loro ragione d'cs– ECre, il loro modo di operare e la loro fi. n1li1i. Dei diveui aapelti che bnele offre egli si è soffermato eu quello ehe eonsi- 1lera il fattore 1,iù import1111enella vita del din:m1ico paese: le colletiviti agricole, per. chè, non è 1u.1rd110 dire, senza quesie, foue oggi non esisterebbe Israele. ì\'"cl suo studio egli si sofferma, eumi. nandoli in de111glio, eui diversi tipi di col• lcuivilà e rileva quelle funzionanti col si– llema dello scambio e 1enu nessun im– piego dei soldi, come quella • Knutsa :a, colle11ivi1à biuta sui principii del socia– lismo, secondo i quali, dirà uno dei suoi animatori « ognuno lavora ir1conformità al– le sue fN)S5ibililà, t/lJerufo il (liriuo di con– sumare secondo le sue necessi,,i. Ira altre parole, stianw vivendo iii 11gU11gliania eco. nomica » (1>ng.79). • t la conclusione di un lungo ciclo, ma è anche un barlume di 1pcra11u che ci ri– mane. La economia capilllli5111ha raggiunto un progreuo materiale grandioso, ma non ostante la ricchczu quotidianamente crea– la, una gran parie, se non la maggioranr.a dell'umanità, vive 1empre nella mi&eria. li che prova che il regime d' imprue pri– Hte non adempie alle esigenze di giustizia M>ciale. I bolKCvichi, i11tcrpre1ando il colle11ivi– rn10 a loro modo ne 1tabili1cono uno su ba!i economiche uniformi. che 1erve da ba!e allo Staio 101ali1ario, acoo11piando così la dinamra polilica con il monopolio S1a- 1ale. So110 il regime del collettivitmo 1ta1ale, gli operai non pouono cambiare libera• menle di luogo e d'impiego, non hanno di– riuo allo sciopero, le libertà individuali 10. no sopprene, per il cittadino nel campo politico e per l'operaio in quello econo• mico. La pratica ha dimostrato d1e lo Stato di11atoriale è come il padrone, anzi in molti CHi più severo dell'impreHrio 1,ri\'lto. Per queste ragioni il collettivismo statale ha uses1ato un colpo duro al movimento di emancipazione dell'umani1à. In questa fase evolutiva. affermerà l'au– tore, le cooperative di produzione e par– ticolarmenle le collenivitia agricole d"hrae• le, create volo111ariamc111cda uomini di buona Cede, ap1.:1io1~come la tavol11di sai. vczza dell'ideale umano. Dalla prima collet1i\!i1à hraclita, fondata nel 1910, nel corso degli anni d,c segui• rono, sorsero sempre più numerose le ano– ciazioni colleniviste e cooperative, che ora rap11rescn1ano nel loro insieme, il più serio 1enta1i\'Odi rinnovamc1110 sociale dei nostri tempi, e, concludendo dirà: • Non è csage. rato affermare c/,e le eolle111'vi1à e le coo• perative Ebree, radicate in Israele. l,onno eliminato le ingiu.sti::ie sociali e crealo una armonia solida ed effetti1;-a fra ili uomini•• e preiCntano una ,•i• per la soluzione dei 11roblemi tanto in campo eeooomieo che in quello sociale, polilico f' morale col socia– lismo e la libertà. Uco ., .. l'!oll:u: COLLA!sA Ji:MILIO PORRO Dopo i due volumi della serie dei te5li di questa collana: Storia del movimento macnovista di P. Arcinov e Scritti scelti di E. Malateeto è usrito ora il prirno quaderno Sollo la minaccia totalitaria Democroziu Liberalismo Socinliemo Aourcbit•mo tli LUCE FABOHI Un bel volumeuo di 11ag. SO a L. 200, ma per 1u11i i compagni L. )50. Ri– chiederlo, i11viando il relativo importo, a: Volontà, e.e. 6/19972 . Napoli. 207

RkJQdWJsaXNoZXIy