Volontà - anno IX - n.4 - 1 agosto 1955

o arricchirarmo sulle altrui dissrazie. Per una volta tanto e per l'ultima saremo tutti destinati alla medesima fine: ironia finale, smorfia finale d, giustizia, perchè nelle guerre passate chi è sopravissuto non era certo più meritevole di vivere ,li chi era stato t·ravolto dal cataclisma. Non vi è più possibilità di rifugi - nè materiali nè psicologici - che re11da110ai pavidi sopportabile l'ideci della guerra, annettendovi la personale speranzci di uscime i.ncolume. Può darsi che, posti davanti. ad u,ia prospettiva così catastrofica, ed avendo mezzo di valutarne giusta– mente la verità·, gli uomini di Stat.o cerchino unn via di evasione impe– gnandosi a « non servirsi delle armi atomiche» in caso di conflitto. Anche questo prevede il documento di B. Russell: ed ammonisce, 11011 si può avere fiducia negli uomini politici quando prometto,1O ,li guerreggUire senza fare uso delle armi atomiche. Si può credere alla decisa volontà cli pace degli uomini politici, soltanto se si im.pegmmo uw davvero (oh pat.to Kel– logg di infausta memoria!) a << rinunciare alla guerra>). Per essere certi che le armi atomiche ,ion verrcmno mai impiegate, bisogna voler davvero abolire la guerra. Infat.ti, scoppiata un.a guerra., chi può garcu11.ireclic ,ion ci sarà u,1, belligerate tentato cli ricorrere c,/l'uso delle armi caomiche per rialzare le sue sòrti se perde o per affretlllre la vittoria se vince? Sarebbe così. facile trovare modo di creare un « prece– dente>) che lo giustificasse presso la sua « opinione pubblictt )) e magari ver$O la «storia». È noto che la fabbricazione delle armi atomiche « più perfezio,wte », del I.i.podella bomba H, (in confronto alla quale quella cli fliroshima era poco pii,, cli. u,1, giocatt.olo) è clive11tat.a più rapida, me110 cosi.osa, e che tutti gli Stati più potenti già ne fabbrica110 in serie e possono fornirne ai loro alleati quando essi ne abbiano bisogno. Qui,uli non solo i governanti di Washington e di Mosca ma tutti, nel più grande e nel pi.ù piccolo degli Stati, saranno forniti cli queste armi infernali, tenute pronte per ser, virsene al momento che i Grandi Politici ed i loro Generali creclera11no. È perciò che nonostante le previsioni catastrofiche di fine del mondo, nes– suno può garantire che nello spirito sco,ivolto degli statisti., che so,w i diretti scate11at.ori. della guerra, non tonti un giorno ad allignare la pctzza te11t.aziouedi i,npiegare le armi atomiche , se si foscia loro modo cli pensare ancora in t.erm.ùti cli guerra o solo di siipremazia militare. Solo dicendo no alla guerra, ed wt no che sia assoluto e perpetuo, po• tremo avere la certezz<i che il mondo degli umani 1wn venga incammi– nato verso la sua fine dalla pazzfo di pochi gruppi a·vvelenati di comando e dalla corrispettiva. stupidità dei molti rassegnati all'ubbidienza. Sarebbe a tal fine necessario, noi l'abbiamo già detto, che la Grande Paura non s'insediasse nell'animo soltanto degli uomi,1-i,.di-St.at.o;anzi che apri.sse gli occhi alla gente comune - e rendendoci tutti coscienti del pe– ricolo immane che ci sovrasta risvegliasse i,1, noi il senso della responsabilità di ciascuno di fronte al proprio destino. Noi 11011. simno ottimisti al. punto da non accorgerci che per ora ciò 146

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