Volontà - anno IX - n.4 - 1 agosto 1955

neJla responsabilità collettiva delle istituzioni scientifiche dello Stato. Questa nuova mentalità è d'altra parte in rapporto con i mezzi e gli effettivi di massa che lo Stato mette in azione in questo campo, non sol– tanto in U.R.S.S. ma un poco ov1m– que. E non si può negare che i risul– tati non siano raggiunti - anche sot– to l'impero di false concezioni - grazia all'estrema concentrazione de– gli sforzi ed all'abbondanza d.el ma– teriale tecnico. Tuttavia, un numero enorme di sentieri che potrebbero essere fecondi sono trascurati strada facendo, per il fatto della nuova pia– nificazione e direzione scientiifica, e la coscienza è sostituita daiia conse– gna. Sono i cambiamenti di consegna C'he emanano dal Comitato centrale del Partito (una volta dal suo segre– lario generale) che determinano so– vranamente, in teoria almeno, gli slati di coscienza di tutti i ricerca– toti, i creatori, i filosofa e i volga– rizzatori del mondo comunista (con– formemente ai postulati del ,nateria– lismo storico secondo cui l'ambiente sociale governa il pensiero indivi– duale). Ora, l'ambiente sociale sovietico, benchè compresso nei quadri politi– ci de] regime, è in istato di « rivo– luzione permanente)>: vi regna il ,,rovvisorio e ]e svolte a 180 gradi, le e1>Urazioni in massa, i voltafaccia u– nanimi si susseguono ad un ritmo sconosciuto in qualsiasi altro luogo. Una legg~ infallibile ne anntùla una altra e la sprofonda nell'obJio (ciò che la teoria « dialettica » del ma– terialismo storico r,ut.orizza piena– mente). In mezzo a questa JJerpetua rivoluzione dei valori, una cosa resta costante: l'autorità del partito. Il partito, ben inteso, fa appello inces– santemente ai precursori ed ai fon– datori de) comunismo bolscevico: Marx, Engels, Lenin e Stalin: ma i loro scritti possono essere interpre– tati in modo contradditorio come lo furono sempre « Le Sacre Scrittu• re >); e gli esegeti sovietici nou si fan. no scrupolo di piegare i testi ai loro piani del momento. Ma tutto ciò è un aspetto accessorio. Il punto es• senziale è questo. II totalitarismo mantiene le sue promesse relativa– mente alla reintegrazione della cul– tura e alla presa di possesso della cul– tura eia parte ciel popolo? La negazione della cultura anteriore In genera1c, i debutti di uu mo– vimento come quello bolscevico insi– stono sull'aspetto di opposizione al– la cultura esistente: insomma sulla necessità di una liberazione facendo tabula rasa. Questo aspetto distrutti• vo raggiunge il suo parossisma nel– la guerra civile, che offre un prete– sto facile a delle ecatombe cli testi– monianze e di testimoni che rappre. sentano Ja cultura nemica, ed an– che a delle semplificazioni audaci ra– dicali nel campo troppo complesso cfei valori tradiziona1i. Tale è Ja fase (( nichilista » deUa rivoluzione alla quale succede la fase cosi detta << co– struttiva )> che è c1ue1Japili genera]. mente apprezzata all'esterno (dove essa è spesso glorificata dai conservn– tori stessi) e che richiede all'interno il blocco (pili o meno sincero) di ciò che rimane di classe sconfitte e schiacciate. La fase costruttiva sup– pone un ritorno alla eredità del pas– sato « nazionale » per ricavarne gli 153

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