Volontà - anno IX - n.1-2-3 - 1 luglio 1955

d'affetti: che tutti lo stimano, che chi piì1 Jo conosce lo ama, che la sua _vita è stata d'esempio - e perciò egli è arrivato a questo giorno intatto. Pensiero di E. G. a Genova: un altro così. Ecco gli anarchici veri, che magari non son padroni di squisitezze ideologiche, ma sì vivono con un orientamento definitivo, che viene dal profondo deU'essere. Alfine uno. E ci introdurrà ad altri ... La conferenza di Borghi all'Università. Una grande sala in penombra, tanti uomini e donne seduti nei banchi degli studenti. Tutti amici, anche sconosciuti. Tutti amici: anche E. B. monarchica, anche F. I. liberale, an– che E. V. trotzkista, anche L. C. comunista, anche R. S. a modo suo cat– tolico. Chi bada alle etichette? Chi si sente ancora imprigionato e separato dagli altri (che è lo stesso) daUe etichette? Ognuno avvertiva d'essere al centro d'un moto di risurrezione. Ognuno aveva coscienza d'un impegno, in cui intero si dava a volontà costruttive insieme alle diverse persone altrui. In quell'atmosfera tesa di passioni, come appassionata la voce di Borghi. E le discussioni se!,'1.lite,davvero di amici, anche nel dissenso più chiaro. li cuore si gonfia d'umano in questa ritrovata possibilità di contrastare senz't"ssere nemici, senza diventare nemici. Che fervore di pensieri, da questi contrasti d'amici. Quali splendide immagini s'intravvedono, d'un futuro senza più duci e <1uindi -senza più gregari, un futuro di persone d.iverse ma ]ibere . ... abbiamo improvvisamente scoperto che non v'è più un fascista in giro: chi sa dove sono intanati, tutti quei fieri eroi . ... curioso trattare con il PWB: anche se le risposte ufficia]i son talvolta negative, tutti ci hanno in simpatia, e curioso trattare con i Commissari di polizia: tutti sono ansiosi d'apparirci gentili, di rendere t:ervizio. Che serata. Amici, V. in testa, ci hanno invitati acl esporre ciò che noi conside~ riamo l'anarchismo ad una riunione in cui già altri avevano esposte altre idee, in un ciclo organizzato nella sede delle donne socialiste. Abbiamo jo e G. pensato come cogliere J'essenziale, e c'è parso oggi fosse nel con– flitto tra società e Stato, e ne abbiamo discusso tra noi. E stasera G. ]'ha esposto ad un'assemblea di persone attente, di varie opinioni. E come lo slahilirsi progressivo d'un contatto non puramente intelle1tuale anzi dei cuori, in quella sala, ci ha tirati su. G. Jeggeva molto bene: si sentiva che per lei non erano parole per esprimere idee astraile, ma anzi un atteg– giamento di vita. Tutti lo hanno sentito. Ma anche Je idee hanno fatto presa. La discussione è stata agitala, seppur interamente d,'amici. Ed infine il prof. B., lo storico, ha proposto (unica eccezione in un ciclo di singole t:erate) di ritrovarci ancora per continuare i1 discorso. n mondo rinasce, il mondo umano rinasce in questo fervore di verità. DAVIO LEVI 28

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