Volontà - anno VIII - n.12 - 15 aprile 1955

non lascia alla lunga che dclm1ione e insoddisfozione. L(t causa morale del culto dello Staio. L"esigenza di fede e di una regola di vita che, J>retso di noi U1conscia, :,i fece sentire nel continente, diven– tò insistente cd alla line trovò soddi– sfazioni al servizio dei dittatori e del culto dello Stato. Il fascismo è do– , u1Oa di\·erse conting<'nze; ma non fu certo la me.no imJ>ort:mte queUa 1>e.rui le nccess"itàspirituali dei gio– ,•ani rimasero in11oddisCuttcdal de– c·linarl' della tradizione eticu e re1i– giosu. L' individuo può originare nuove idee meni re Jo Stato no: può sollanto offrire il culto di sé stesso, e <lei rini a sé rivolti: il prestigio, l'espansione e la sopraUazionc. La crescita del sentimento nazionalista, che è uno degli nspelli particolari del nostro tempo, e che ha come premeua il riconoscimento del dirit– to del piì1 forte, coincise anche con l':tccrescerii della potenza umana e quindi con la disponibilità di ener– gia umana. J., • 1mio11P federt,lc ed il ,uo /ine Cl~O. li promuovere l'unione (ederaJe si offre a noi come alternativa a que- 111O 11<1uilibrio. ]o non dico che la unione federale, considerata quale ideale di J>er 11éstesso, possa soddi– iòfore tulle Je aspirazioni etiche del. l'uomo moderno, ma oilrc, nc11a confusione presente dei valori, una credenza a cui volgersi ed un prin– cipio a cui servire. La credenza è la fratellanz11 dell'uomo ed il prin. cipio è la soppressione della forma antiquata di organizazionc che im. 706 pedi.sce l'esplicarsi della lralellanza wnana. Queslo orientamento ha una importanza ed un'urgenza partico– lare, perché la potenza dello Stato che è oggeuo di culto, in sostituzio– ne di ahe aspirazioni, minaccia di distruzione Ja nostra civiltà. Dob– biamo allargare il sentimento di pa– triottismo rivolgendolo non sohanto al benessere di chi è nato nel nostro paese, ma anche a quello di chi np– partiene ad altri Stati. E se do\'ere dell'individuo fosso Fubordinare i suoi interessi a quelli di un tutto 1>i11 vasto e di sacrificare 1>er i I be• ne degli nitri la propria ~omoditì, e Ja 1>ropria (elieilì,, non vediamo la ragione per cui l'nm11nitiì 11bbia 1nesto a terminare. C) RELIGIONE. Se iJ problema morale 1111 un rnp– (JOrto lontano con l' idea di una unione federale, jJ problema rcli• gioso lo ha lonlanissimo: ma, se– condo me, può esistere. La dist11nza fra la qualità delle nostre conqui!te tecniche e la natura dell'uso a cui tali conquiste volgono, è così gran– de che si direbbe che l'uomo perda il senso dei fini e dei valori quanlo J>iù cresce la sua potenza materiale. L'idea foderale può attenuare In di. stanza di qyesti rapJ>orti. L'1mio11e c/e-,;e eSM!reclcm<>cralica. Un Jegame (ra l'idea federale o la religione si trova nel folto clu' In unione (edcrale non mira soltanlo ad imJ)edirc la guerra, ma II preserv11re la Jibcrtà. Lo Stato moderno, come dissi, è un nemico della libertà e ne priva i suoi eittndini consitleran– doli strumento dei fini che ]oro hn– pone. Dispone di pdgioni e campi

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