Volontà - anno VIII - n.11 - 15 marzo 1955

PENSIERO DI UNA MOSTRA I GENERALMENTE le mostre di urbanistica portano al pubblico diorami, pJastici, disegni, grafici, elenchi statistici; generalmente le mostre di urbanistica tessono l'elogio dell'Urbanistica. Un elogio, fastidioso e aggres– sivo, che resta sempre senza risposta perchè nelle mostre, come nella vita quotidiana, urbanisti e pubblico sono senza contatti. Da un lato il pubblico che non si interes~ ai diorami, ai plastici ecc., si annoia alle lunghe esemplificazioni, diffida di questa giovane e turbo. lenta attività che non rivela i suoi principi, non specifica i suoi mezzi, non dichiara i suoi foù. Dall'altro lato gli urbanisti che non fanno caso al disinteresse, alla noia e alla diffidenza del pubblico. Portano avanti i loro faticosi risultati e lasciano indietro i fallimenti, le lacune e i dubbi. Pensano che ]a loro materia sia troppo difficile per essere rivelata e che gli ostacoli sono già troppo gravi per lasciar correre il sospetto che il fronte dell'urbanistica non sia sicuro e compatto. Invece il fronte dell'urbanistica è tutto roso dai tarli. Non c'è urba– nista intelligente e sensibile che, fuori da1le -Mostre o dai Congressi o dagli Atti Ufficiali, non riconosca l'imprecisione, l'inefficienza o l'arbitrio deUa sua azione e non senta il disagio di continuare ad operare secondo principi astratti e con strumenti rudimentali su una realtà che non riesce ad avvicinare e a conoscere. Da vent'anni, dalla Carta d'Atene :. oggi, l'urbanistica gira su se &tessa proponendosi l'apocalisse o la palingenesi della società umana e producendo città deserte, villaggi tetri, squallidi centri direzionali, miseri quartieri d'abitazione, nei quali la vita non riesce a mettere radici. Per– chè accade questo? Perchè sui pilastri obbiettivi che la Carta d'Atene aveva fondato, avrebbe dovuto articolarsi un'ampia pro'b]ematica diretta a scoprire e 1>ortare in gioco tutte le variabili ignote o trascurate della vita associata, la rete complessa di relazioni che le connette, i rapporti che in– tercorrono tra il loro flusso dinamico e le vicende dello spazio. Invece, ancorato ai caposaldi sicuri delle costanti, sui pilastri della Carta d'Atene si è fondato il Partito dell'urbanistica moderna. Un partito che trova le 637

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