Volontà - anno VIII - n.10 - 15 febbraio 1955

LETTERE DEI LETTORI lavoro nemico « •.. 11 lavoro, mi accorgo, una vera scbfavitù - oosi come è congegnato oggi. ;'\on solo prende tuno il lcmpo, ma in piì1 rende u poco a poco incapaci di pcn– :o-are e di riflettere, uguali alla macchina <'hc mano,,riamo nelle officine. Con questo si spiega perchè gli operai oos1i1uiscano una m11ss11 <:OSÌamorfa e così docile a 111ttc le mene dei politicanti. Dopo una senimana di lavoro estenuan– te l'oper11io non ha che un pensiero: l'o– hlio. E per obliare ci sono le osterie, i t'ampi !portivi, i cinematografi, ecc. Non c'è dunque da mcravigliani se gli incita• mcmi all'azione dirella rimangono senza risposta. finchè l'operaio sarà 1chiacciato dal lavoro e 1>er conseguenza abbrutito men1almcnte non ci sarà mai possibilità rii risveg.]io da parte sua. Attualmcn1e si sente parlare da tutte le parti della possiliili1à per l'umanità di una vl'ra e prossima e1il d'oro. Si afferma che i risultali ouenuti dagli scienziati nel cam• llO delle ricerche a1omiche permettereb– bero, grazie alle luminose ri80rse di ener– Aia, l'affrancamento dell'uomo daUa schia– vitù del lavoro, pcrchè bisogna riconoscere d1c H lavoro è una vera schiavitù quando non è liberamente scelto cioè creativo. L'uomo ha hi90gno anche di un poco di « 1Jigrizia », di libertà di re11.piro, insom– ma di ,breve periodico fac nien1,e. Disgn– ziatamentc non ha im·ece altro che l'alter– nativa ]avoro-disoccupazionc. Ahernativa che tro11po raramente trova dei critici. l due as1u:tti di cua conducono allo 11e11.!Ml risultato: la souomissione materiale e men– ta'le dell'uomo. Se c'è una rivendicazione primordia1e \ da avanzare non è «Javoro-per-tulli » ma u meno-ore-di-lavoro per tulli ». •.. Quante vohe possando sui quai della Senna mi viene In voglia di imitare quei 602 poveri barboni che malgrado il freddo e la fome ijOllo più liberi di mc. E chi $a, forse un giorno avrò la forza di rare co– me loro .•• ». Pari$, febbraio 1955, S. B. Diagnosi amara, ma tanto vera. Alla quale si può aggiungere cl1e oggi nr1che i partiti politici, ciò che si ,lice lo1111 ,,oli– licu, ha auun1O funzioni analoghe ti q111>lle ,hi cint>matografi: aiuti. all'oblio. 110n gia aiuti alla volon1,i. Ma anche diagnosi ecceuiva, in 1111rmto gerierali::u,. S. B. è giooonc, non lw ri– cordi del passato, cioè di prima del dilu– vio del fascismo (per rioi italiani) e tiella guerra (per tutti). Se no potrebbe ricor– dare che in tempi in cui la giorm1111 di lavoro era di 12 ore ed anche più, ed il peso della miseria di tanlo più gr(lve e Le vie di obli.o tanto minori, vi son pure stati operai clie han cominciato e coniinuato II pen.sare, e clic son giumi u ribellarsi. a ribellani con tanta energia cl1e anche i loro compagni di officino li l1anno seguiti. La veriUÌ, ci pare, e.sigc che si soffra la con.sllltazione espo.sta da S. B.: il la– voro coJÌ com'è oigl è nemico {sia nelle fabbriche retrograde cl1e tiran tutto il pro– fitto sulla pelle dell'operaio, sia nelle fab– briclie a catena moderne cl1e invece vo– gliorio il profitto accompagnato dagli alti sulari e dalla Jcllimana di 36°40 ore, ma solo perchè così il profitto è più grande e più certo), Per ,liventare amico il lnvoro der:e tornare ciò che era all'origine, ciò che era a,l es. quando l'artigiano decideva da solo elle produzione te11tare secondo il suo genio, e vi si avventurava a suo ris,.hio. dando tam,• fatica tJuanto si sentiva portflto 11 dare - poicl,è in 11uelle condizio11i il la– ioro era creativo. era in se stesso gioia JJoi– c/iè era libero, Ne si de1,•e per ciò pensare

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