Volontà - anno VIII - n.9 - 15 gennaio 1955

di conlrollare la sua vita e;,teriore. Pf'rÒ lo strumento che una voha ri– s;pomleva compJetamente alla ,•olon– tfl dell'uomo è divenuto un automa e attualmente lo sviluppo della or– ganizzazione automatica minaccia tli trasformare l'uomo stesso in un sem– plice slrumento passivo. Fortunatamente ciò non significa nè la fine dell'arte, nè la fine del– l'uomo, poichè gli impulsi crcativ·i che si risvegliarono nell'animo uma– no centinaia di migliaia. di anni Ca - quando la curiosità umana e la ~trn capacità, l'intelligenza, la sen– ;:iihilità crescente gli fecero abbando– nare l'inerzia bestiale - ques1i pro– fondi impulsi non svaniranno, per– chè temporaneamente un lato (folla sua nnturn, quello disciplinato d11Ho strumento e dalla macchina, gli è duggito di mano. Quella è una di. storsione momentanea dello svilu1,- 1>0 ccl è nella natura della vita stcs– i,3. dopo un periodo di crescita, cli ecrcare cli riprendere l'equilibrio JH'r essere pronta al prossimo atto di -,viluppo. Finchè l'uomo continua, c'è sempre la possibiliti', di riparnre ui suoi errori, di superare le sue sfor– i une o cli rinnovare la sua crea1iviti1. Siamo ora in un momcnlo di grun– dr peri,•olo ma anche di splendide promesse. Il fordcllo del rinnovu- 111en10 ))('Sa gravemente su di noi, 1>oichè 11011 i· possibile continuare le ri:dditi1 e i compromessi che hanno finora disintegrato la nostra cultura senza infine minare le basi della vi– ta slcssa. Si, il fardello del rinno,•a– mento pesa su noi e ci costringe a capire le forze utili alla ricostruzio– ne entro di noi e dentro la nostra cultura, a raccogliere i piani e gli jdeali che ci coslringcranno ad una :1:tionesignificativa. Se in questo mo– mento noi ci svegliamo nel pieno possesso dei nostri sens·i, invece di rimanere sonnolenti, intossicati ed inertemente passivi, come ora siamo, ridimensioneremo la nostra vita se• condo un nuovo schema e avremo l'aiuto di tulle le risorse che J'artc e la tecnica mettono oggi nelle noslre mani. A <1uelpumo decisivo noi por– remo forse le basi di un mondo uni– lo, pcrchè noi dobbi111uo tendere ud unire insieme, non semplicemente a mantenere ostili come oggi Jc tribi1 r Je nazionalità e i popoli, gli im– f)Ulsi uguaJmenle guerrieri e bel}j. geranti dell'anima umana. Se ciò accadrà i nostri sogni sa– ranno cli nuo,•o benevoli e aperti aJJa disciplina della ragione. Le nostre arli ricupereranno In Joro forma, la loro slrullur:t, il .loro SÌb'l1ificato. Le nostre maccl1inc per quanto supc– rior1nente organizz111crisponderanno perfettamente alle richieste della vita. 1 LEWIS MUNFORD 1 Da • Cultural lnlej!:ration ». DOMANDA INDISCRETA !"e 1100 ri slnii;liaruo, una ,•olln il 1i,i:nor Scelba ed insieme a lui i com1>etc111iminislri lcl'nici hanno proclamato che !i dovevu hre subilo una legge per punire con nnni di car– •'•'rc. :Il modo an•cricuno, i;li c,•u,-ori fiM"nli. Molli in l1ali11si son rallc)l.rnli all'illcn ,li veder sottoddavc per 1111 l,cl poco di tempo i l:mli pezzi i;roesi rhc dcuunziano 1wn1h1gni annuali da 1>iccolo impicgn10: a Jl(li p:irc 1·h~· ~nrchl,c urrn consol:n:ionc molto rungrn. ma ognuno ha i suoi gusti. T1111nvia. ci pare che lutlora neuuna legge 1ia s1a1a folla. E' lecito chiede.re noti,:ie in JJr01>0-i10. ~i_. a Scclba C'he ai 110,1ri « lc~i,latori .-1 515

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