Volontà - anno VIII - n.8 - 15 dicembre 1954

LETTERE DEI LETTORI Piani ma non pianificatori • ..• I>• quanto ho letto »u • Volontà •• ho po1u10 dedurre che voi non J}('n111te che aia neccuario costruire un • 11ianodi produ. zione • (per tutti l"llalia per e1.) pe.rrhè teme.le d1c la pi1nific1:cione dei burOf:rati dia a ros1oro 1u110 il po1cre poli1iw e iO· cialc. lo ronaidcro. in,,cce, d1e ai noatri h'm11i, i11c·ui 11 divi,ione del lnoro fa che tulle le officine siano tra di loro legate e t"hc J'intlu.i.lria è il ptrno ddla ,•ila crono– mira di oui. un • 11i1no di produzione• 1i11 ■Hoh111mcntc ne-ceuario 111110 nella &0. ciclà ,·opi111li1t11 quanto in (Juello in cui la propriclÙ e11rì, di lulli. Il u11i1111i1111t0 rcaliua 011i il 11101iflema allravcreo lo S1:1to, i trtul1, le IOCÌeti nio• narit. crr, e nor.w111ante1i urti alle rc,i• i,h:nzt' tli u11i1aliH11i 1,riv11i, il !i3tema reg– ge 110110~1,m1e i ~uoi enormi direui e i ~uoi urori. • In un111 i.H"ieli in rui il upilalc avri pcr– du10 lo !ua funzione regolatrice tari an• t.'Orill 1•iù nttcu.■ri■ regolare I■ produzione. Tullo truceto aiinifiu c:.he in ogni fotur■ rh,olu1,ione, I■ vii■ economica dev'uK.re rcgol:1111 e .e i 1■,·oratori non u.unno e:■• paci di regolarla cui 11eui, altri più a!tu• ti e 1•iù anihizio!i lo faranno e ,i riforme– ri un r:api1ali!mo di 1110,f'On l■ 1chil\'ÌIÙ del Hlario (come è av,•enulo in Ruuia). Anch'io 1c1110quanto voi i • pianificalo• ri •· .M11 prima di p111rl■re di • piani di pr,o– duztOne ,. è ne«uario. a«ondo me, parlare dcll'abolhio11e elci ,alnrio. Quc&10 dev'c•• 8erC il rcntro della rivolu1,ione e perciò dohbiamo sapere quali mi1ure cconornid1e ur■nno n«cuaric per arrivarvi. S■l■rio aignifiu che il J■von1ore riceve ■J>pcna quello che gli è aurficientc (e ape,, ,o è in1urficiente) per vivere, bend1è pro– duca più di quello che con&um■• Il rtsto della ~u• produi:ione è per il padrone o i 468 1,adroni: ciO 1igni6ca che non c'è una re– lniune diretta ira il consumo dei lavorato• ri o la loro produlliviti. E' ,u t1uc,..10che .i bua il capilali:,mo di Stato e qudlo pri, vaio. A quello punto ci si domanda perchè i l■voratori non po»0no c,aere i padMni dt'lla loro !ICSH produzione, e (luindi di re~olare la ,·it• ec-onomit• e sodai~. Il 1,unlo centrale di una rivoluzione non è du1H1ueper me un • 11iuno di 1,roduziouc • ma una nuo,·a rclnionc Ira il con,umo 1>Cr1onaleed il lu·oro, e t1uea10 ra1,porlo de,·e condurre all'aboliJ:ione del • ul■rio •· E" mollo im1,ort1111te iter arriv11rci che i Ja,•ora1ori !i ll!l!irurino in u111iri110, 11 mcz zo dd loro hn•oro, ha parh! che loro 111e1 ta di consumazione tociulc. Eui 1,01rebbc• ro prendere come mi,ura di c-on~umo, l'ora di lavoM. Qu■mln avranno dato 40 ore di lavoro :alla ,oric1ff, avranno dirino di con– ,umare (fucile 40 ore 110110 forme diverte di wodotti. E' i'OltÌntcto che è nettb■rH> n1lutare le 1011e non più in danaro ma con le ore di Ja,•oro. Invece Ji dan11ro ai contano ore di ll\'oro e t1ue510non Hrà più complica– to dc.I c:Gnl■re &0ldi. Quando i l■vor■tori avr■nno c,on(1uiuo10 interamente la produzione e la produitOne uri ahbondanle. po1ranno abolire l'ora di l■voro como mi!ur■ ,Ji con-111110 e attcner– !i al principio • da ciucuno ,econdo le n1e t111acità cd a ciaff'uno !Ceondo i pro1,ri bi. &Ogni" Si è !empre tle&eritto il l!Ociali~mo come un 1istema neg11ivo: aboli"Aionc del mcr• calo, abolizione dd danaro, senz■ dire tlU■• le ,ie1cma &O!lituirebbe il 1·1pi11lismo e il ronnuno co1ì l'Ome è aemprc alato attu■to nelle società rapi1alis1irl1c. Ed è mollo ,urano f"he un movimenlo che ti 1,ro11onev1 di ronquislarc il mondo non diccue niente ,u qucll'importanle punlo. E'. però, natii•

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